
Quarantacinque minuti di pura attenzione e interesse da parte del pubblico che ha gremito al limite della capienza la Sala dei Notari a Perugia. Quarantacinque minuti in cui Corrado Augias, con la sua sempre lucida e sintetica esposizione, è riuscito a spiegare i mali delle nuove tecnologie, dei tempi che stiamo vivendo, del governo, del nostro Paese. E anche a contestare l'intelligenza artificiale Chat GPT e a disquisire sui disagi delle nuove generazioni e della vecchiaia che avanza. Sembra impossibile in un così breve lasso di tempo eppure lo ha fatto in maniera esaustiva, sollevando spesso applausi di consenso tra i presenti per questo esordio della dodicesima edizione del Festival delle Corrispondenze di Monte del Lago.
Affabulatore straordinario ed ironico il giornalista-scrittore-intellettuale che, tra l'altro, ama moltissimo l'Umbria tanto da passare buona parte del suo tempo libero nel bel casale acquistato tanti anni fa nei pressi di Todi, ha esordito, dopo l'avvio dell'incontro da parte del linguista Massimo Arcangeli, proprio con il tema più attinente: la corrispondenza. Non più uno scambio di notizie e di pensieri attraverso la carta e la penna oggi la corrispondenza è limitata a succinti messaggini inviati con i cellulari. "Una vera rivoluzione" ha detto "perché siamo passati da protagonisti attivi a protagonisti passivi. C'è stato un passaggio netto dalla civiltà della carta a quella della rete". Lo ha chiamato "strumento" e lo ha definito "strepitoso" ma poi non è stato tenero e lo ha accusato di furto della nostra personalità, dei nostri dati più personali che raccoglie e classifica, con gestori che manipolano e catalogano tutto quello che riescono a raccogliere su di noi dividendoci in categorie. "Io sono stato messo tra gli anziani e quindi mi arrivano annunci di dentiere, di montascale, di apparecchi per l'udito e via dicendo. Stiamo attraversando una fase molto particolare, sono cambiate le regole della comunicazione, ognuno di noi produce notizie. Per non parlare dei social. Una calunnia, una volta, rimaneva al massimo all'interno di un'osteria o di un quartiere. Oggi, in capo a poche ore, la calunnia viene condivisa da migliaia di persone".
Affabulatore straordinario ed ironico il giornalista-scrittore-intellettuale che, tra l'altro, ama moltissimo l'Umbria tanto da passare buona parte del suo tempo libero nel bel casale acquistato tanti anni fa nei pressi di Todi, ha esordito, dopo l'avvio dell'incontro da parte del linguista Massimo Arcangeli, proprio con il tema più attinente: la corrispondenza. Non più uno scambio di notizie e di pensieri attraverso la carta e la penna oggi la corrispondenza è limitata a succinti messaggini inviati con i cellulari. "Una vera rivoluzione" ha detto "perché siamo passati da protagonisti attivi a protagonisti passivi. C'è stato un passaggio netto dalla civiltà della carta a quella della rete". Lo ha chiamato "strumento" e lo ha definito "strepitoso" ma poi non è stato tenero e lo ha accusato di furto della nostra personalità, dei nostri dati più personali che raccoglie e classifica, con gestori che manipolano e catalogano tutto quello che riescono a raccogliere su di noi dividendoci in categorie. "Io sono stato messo tra gli anziani e quindi mi arrivano annunci di dentiere, di montascale, di apparecchi per l'udito e via dicendo. Stiamo attraversando una fase molto particolare, sono cambiate le regole della comunicazione, ognuno di noi produce notizie. Per non parlare dei social. Una calunnia, una volta, rimaneva al massimo all'interno di un'osteria o di un quartiere. Oggi, in capo a poche ore, la calunnia viene condivisa da migliaia di persone".