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Perugia, due scienziate pubblicano uno studio in una prestigiosa rivista internazionale

professoressa Eva Pericolini La professoressa Eva Pericolini e la dottoressa Elena Roselletti

Ci sono anche due scienziate perugine - la dottoressa Elena Roselletti e la professoressa Eva Pericolini - nel gruppo di ricercatori che ha realizzato uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Science translational medicine che apre nuove strade al trattamento della candidosi vaginale. Lo studio mostra come lo zinco possa svolgere un ruolo chiave nel combattere la candidosi, infezione della quale Candida albicans è il microrganismo maggiormente responsabile. I trattamenti antifungini esistenti, infatti, sono sempre meno efficaci anche a causa della resistenza che si sta sviluppando contro di essi. Secondo gli studiosi - il dottor Duncan Wilson e la dottoressa Elena Roselletti, dell'Università di Exeter, la professoressa Eva Pericolini del gruppo di Microbiologia e Virologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia, la professoressa Manola Comar e il professor Francesco De Seta dell'Università di Trieste e l'Istituto Burlo Garofolo di Trieste - la scoperta suggerisce che il semplice trattamento con zinco potrebbe bloccare la produzione, da parte di Candida albicans, della molecola Pral che scatena l'infiammazione cui seguono i sintomi di bruciore e prurito. Circa tre quarti delle donne sviluppa candidosi vaginale almeno una volta nella vita e circa 140 milioni di donne in tutto il mondo soffrono di candidosi vaginale ricorrente. Si tratta di infezioni che hanno un enorme impatto sulla qualità della vita. Il gruppo di ricerca ha anche reclutato sei donne con infezioni vaginali ricorrenti. Dopo aver applicato una crema contenente una piccola quantità di zinco, cinque di loro non hanno manifestato reinfezione nel corso dei tre mesi di studio. Ad ogni modo gli studiosi non sono ancora nella posizione di fornire raccomandazioni terapeutiche in questa fase ma sono fiduciosi dei risultati che potranno dare gli ulteriori studi su scala più ampia per confermare l'effetto.