
Cadrebbe il nesso tra la condotta dei medici e la morte di Andrea Purgatori, avvenuto il 19 luglio 2023. L'autopsia eseguita il 26 luglio ha rilevato svariate metastasi in tutto il corpo, che confermano come il tumore fosse ormai diffuso compromettendo in modo irreparabile le condizioni di salute del giornalista. Secondo Repubblica, le conclusioni sono rilevante per determinare le possibili responsabilità dei sanitari che decadrebbero se venisse confermata la ridotta aspettativa di vita del giornalista. Sussiste infatti solo quando la condotta nuoce al paziente "con un grado di probabilità prossimo alla certezza". Nelle prossime settimane sono attesi i risultati di altri esami. I consulenti potrebbero richiedere ancora un'indagine microbiologica per verificare se siano riscontrabili agenti patogeni infettivi.

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...