Mare, lago o montagna non importa. La pelle va protetta costantemente dai raggi ultravioletti del sole, ma durante il periodo estivo occorre avere accortezze maggiori. L'unico cosmetico indispensabile diventa quindi la protezione solare. "Non la metto sennò non mi abbronzo", per i dermatologi non esiste frase peggiore. Secondo il professore Antonino di Pietro, dermatologo all'Istituto Dermoclinico Vita-Cutis di Milano, la protezione solare alta o molto alta non impedisce al tessuto cutaneo di abbronzarsi. La melanina, infatti, viene comunque prodotta dalla pelle non appena avviene l'esposizione ai raggi. L'obiettivo dei prodotti solari con SPF alto è aiutare a prevenire o ritardare la comparsa di eritemi e scottature. Un'abbronzatura corretta quindi, appare gradualmente con un colore dorato/ambrato ed è duratura.

La pelle reagisce in modo differente sotto il sole da persona a persona. C'è chi si scotta subito o chi si arrossa. Ma c'è anche chi riesce ad abbronzarsi in modo graduale senza accusare effetti negativi. Di Pietro spiega che per scegliere una crema solare adatta, occorre conoscere il proprio fototipo. Si tratta di una classificazione usata in dermatologia per definire la quantità di melanina della pelle in normali condizioni e come reagisce una volta esposta ai raggi UVA e UVB.

Esistono 6 tipi di fototipo: i soggetti che hanno carnagione chiara, capelli biondi o rossi, lentiggini e che tendono a scottarsi subito sotto il sole vengono classificati come fototipo I. In questo caso, è consigliata una crema solare 50. Lo stesso vale per i fototipi II e III. Se invece si possiede una carnagione olivastra e scura, si rientra nella categoria dei fototipi IV,V,VI. E' possibile applicare una protezione 50 i primi giorni di esposizione solare e poi eventualmente scendere a SPF30.