Fabio Pantalla di Foligno a Budapest con Tamberi: "Che emozione festeggiare la vittoria ai Mondiali"

"E' stata un'esperienza magica e indimenticabile vedere Gianmarco Tamberi fare festa insieme a noi e ai suoi fedelissimi. C'erano quindi anche Foligno e l'Atletica Winner a saltare di gioia per il campione azzurro, che ci ha regalato l'oro mondiale outdoor di atletica di Budapest". Sono le parole cariche di felicità del direttore tecnico e socio fondatore della principale società di podismo folignate, Fabio Pantalla. Che era in tribuna allo stadio National athletics centre. Non solo, Fabio Pantalla si trovava proprio nei pressi della zona riservata allo staff del campione olimpico (2021), europeo (2022) e, da martedì sera, anche mondiale. In compagnia dei suoi parenti più stretti. Assistere ad un trionfo storico per lo sport italiano non è cosa da tutti i giorni.
E proprio Pantalla ha avuto l'onore di vivere da vicino le gesta di un fuoriclasse, a partire dagli intensi minuti di riscaldamento fino allo spettacolare salto da 2 metri e 36 centimetri, al duello con l'atleta americano JuVaughn Harrison (medaglia d'argento) e al finale incandescente che lo ha consacrato ai livelli più alti della disciplina. "Sono fortunato - aggiunge - perché nel 2009 al mondiale di Berlino ho assistito al record di Bolt sui 100 metri, ma questa esperienza è stata diversa perché a gareggiare c'era Tamberi detto Gimbo. Avevamo preso i biglietti tre mesi e fa siamo venuti a Budapest da domenica sperando in una medaglia di Jacobs, che però non è arrivata. Siamo riusciti a entrare nel settore vicino alla pedana del salto in alto dove c'erano i tecnici, la famiglia e i tifosi più stretti di Gimbo. Vederlo dal vivo è una cosa molto diversa che dalla tv perché lui è un uomo spettacolo. Appena è entrato allo stadio si è avvertita un'atmosfera diversa. Lui ha cercato subito di attirare l'attenzione del pubblico. Poteva sembrare un atteggiamento da spaccone, ma chi lo conosce realmente sa che lui cerca questo per mettere nel motore più adrenalina possibile. Lui è stato molto intelligente a gestire l'atmosfera e a cercare la clap (battito di mani ritmato) in maniera graduale fino ai 2,36 metri, quando ha fatto alzare tutto lo stadio. La vittoria? Quando Harrison ha chiesto il silenzio avevamo capito che era fatta e quando ha sbagliato è scattata la festa. Lui è stato l'unico a scavalcare i cartelloni e a venire verso la sua gente. E' stato molto bello, poi, il bacio che ha dato alla moglie Chiara a cui aveva promesso la medaglia d'oro per il compleanno e che le ha messo al collo. Con noi hanno fatto festa anche gli avversari e i tifosi di altre nazioni. E ora stiamo cercando i biglietti per le Olimpiadi di Parigi".