
Importanti risultati per l'Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell'Umbria e con il Comune di Trevi, nella campagna di scavo archeologico nel sito di Pietrarossa a Trevi. Su concessione del ministero della Cultura, l'indagine è gestita dalla direttrice scientifica, la professoressa Donatella Scortecci e dal direttore sul campo, il dottor Alessio Pascolini. Sono stati scoperti alcuni importanti tasselli per la ricostruzione della topografia e dello sviluppo del municipium romano di Trebiae risalente al III secolo a.C. Gli archeologi si sono concentrati sull'area di una grande domus, compresa tra la metà del II secolo e l'inizio del III secolo d.C. Qui sono stati trovati nuovi ambienti, tra cui un vestibolo, un grande atrio con una pavimentazione musiva e piccoli cubicola in perfetto stato di conservazione. Proprio questi ultimi hanno portato gli studiosi ad interessanti scoperte, che stabilirebbero un processo di riconversione d'uso della villa romana. Come notato dagli archeologi, il sito non subì un definitivo abbandono, con l'abitazione stravolta nell'organizzazione per dei cambiamenti economici e funzionali.
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