Città di Castello, mesi di successo per le opere di Burri. Mattarella affascinato dal Sacco a Rimini

Una particolare fortuna critica e di successo pubblico dell'arte di Alberto Burri sta caratterizzando la seconda parte del 2023. Continua il trend positivo di presenze di visitatori alle due sedi espositive di Città di Castello: Palazzo Albizzini ed Ex Seccatoi del tabacco, dove, nei mesi di giugno, luglio e agosto, sono state registrati 6.900 ingressi, di cui 2.300 circa nella settimana di Ferragosto. Oltre ai visitatori che giungono da ogni parte d'Italia, si registra un importante flusso di turisti stranieri, per lo più francesi, olandesi e tedeschi. Ma numerosi sono gli eventi espositivi che vedono il maestro di protagonista in varie sedi italiane ed internazionali. A Perugia, a Palazzo Baldeschi, sta riscuotendo rilevante successo la mostra celebrativa del cinquecentenario della morte di Pietro Vannucci, il Perugino, voluta dalla Fondazione Perugia in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri che mette in dialogo alcuni capolavori dei due più grandi artisti umbri. Con il titolo Nero. Perugino Burri, l'esposizione, curata da Bruno Corà e Vittoria Garibaldi, è visitabile fino al 2 ottobre. Altrettanto stupefacente è stato l'esito dei visitatori verificatosi nell'area dedicata all'esposizione Burri. Forma spazio equilibrio, - oltre ventimila persone -, allestita in occasione della 44esima edizione del Meeting di Rimini a cura della Fondazione Burri. Nondimeno, durante tutta l'estate, un leggendario Sacco datato 1953 ha arricchito la mostra dal titolo St. Francis of Assisi organizzata alla National Gallery di Londra. Un pubblico di giovani e giovanissimi ha atteso in fila per poter ammirare la più grande tela mai realizzata dal maestro, il Sacco del 1969 ideato e realizzato per il fondale del primo atto del dramma teatrale "L'avventura d'un povero cristiano" dal romanzo di Ignazio Silone . Tra le personalità di spicco il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente Cei, nonché ambasciatore umanitario di Papa Francesco nella vicenda bellica tra Russia e Ucrania e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo il suo intervento di chiusura in area convegni, ha voluto ammirare il grande Sacco del Maestro rimanendone profondamente colpito.