
Meglio campagna e animali che social e smartphone. Una massima che vale sicuramente per Lavinia Bianchini, 15 anni ed Alessio Lucaccioni, 24 anni, di Città di Castello, uniti dal comune denominatore dell'amore per tori, mucche, vacche e pecore. Per questa loro predisposizione alla vita dura, densa di sacrifici e talvolta di privazioni, propria dell'attività agricola ed allevatoriale, hanno ricevuto il Premio Maremma (in onore e memoria di Antonio Lucaccioni, detto Maremma, storico allevatore e sensale simbolo per decenni di fiere e rassegne del settore), istituito dal comune di Citta' di Castello nell'ambito Fiera di San Bartolomeo, una fra le più antiche d'Italia. Due giovani, le loro famiglie e attività agricole, allevamenti di razza chianina e altri capi di qualità, che si tramandano da generazioni, la passione e amore per questo lavoro in un "fazzoletto di terra", nella zona sud della città, fra Badia Petroia e Lugnano, con oltre 130 capi di razza chianina, pecore ed altri animali di qualità, oltre 100 capi nell'Allevamento Francesco Fedeli, nonno di Lavinia e 30 capi dell'azienda agricola "Gigante" di Alessio Lucaccioni, collegata con la macelleria del padre Cesare, una vera e propria istituzione nella promozione della carne di qualità e della norcineria. Fra le star a quattrozampe della Fiera del Bestiame di San Bartolomeo, c'è ancora lui, il toro Italo, 5 anni, con i suoi 16 quintali di peso e un'altezza di 1 metro e 90 al garrese (oltre 250 monte) di proprietà dell'azienda Francesco Fedeli (nonno di Lavinia) insignito alla rassegna nazionale Agriumbria, ed assoluto il protagonista della manifestazione.