
La battuta controllata di caccia al cinghiale in programma a Viole di Assisi il 12 agosto preoccupa il capogruppo Lega alla Regione Umbria Stefano Pastorelli, che nutre "forti dubbi sulle modalità organizzative con le quali è stata pianificata l'operazione in programma". Il motivo di tutto questo risale ai fatti accaduti a Spoleto: stessa modalità e stesso intervento che hanno portato a un risultato rischioso. Due colpi di fucile avevano frantumato la finestra di una casa, fortunatamente senza che il fatto finisse in tragedia. Da questo fatto nascono le preoccupazioni di Pastorelli, che ricorda come "ad organizzare l'intervento nello Spoletino fu il Comune di Assisi e la Provincia di Perugia, entrambe guidate da Stefania Proietti senza aver interpellato gli organi competenti". In base al regolamento, una battuta urbana per il contenimento del cinghiale deve essere programmata dalla Regione Umbria e dell'Ambito territoriale di caccia competente e può essere coordinata da guardie provinciali e carabinieri forestali. Proietti sarebbe stata secondo Pastorelli protagonista di "un'erronea interpretazione del regolamento vigente, della quale chiederemo spiegazioni. Proietti non può agire con una superficialità tale da non considerare tutti i rischi esistenti, nemmeno se si sente già investita anche del ruolo di presidente della Regione".