Attualità
L'Umbria è la seconda regione in Italia per donne molestate sul lavoro. Lo evidenzia il rapporto dell’Istat Le molestie: vittime e contesto - Anno 2022-2023. Il dato si riferisce alla percentuale di donne tra 15 e 70 anni che hanno subito almeno una molestia (di qualsiasi tipo) sul posto di lavoro nel corso della vita. La regione si posiziona tra Piemonte (primo) e Sicilia.
I DATI. Nel rapporto emerge che, in Italia, sono 1,8 milioni le donne e 422mila gli uomini vittime di molestie, per un totale di 2,322 milioni di persone. Il dato delle donne rappresenta il 12,5% del totale, mentre il fenomeno ha riguardato l’1,8% del totale dei maschi che hanno lavorato. Il fenomeno è minore nel Nord-est (9,7%) mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nordovest (14,9%), seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%. Osservando le regioni prevale il Piemonte (20,3%), seguito da Umbria (16,0%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%).
CHI SONO LE VITTIME. In particolare i giovani, sia donne che uomini, entrati da poco nel mercato del lavoro. Il 12% tra i 15-24enni e 10,8% tra i 25-34enni. Le più colpite sono le giovani donne, una su cinque (21,2% contro il 4,8% dei coetanei uomini) nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni. Di poco inferiore il dato riguardante le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni (18,9%, rispetto al 3,7% degli uomini).
IL TIPO DI MOLESTIE. Nel corso della vita, il 12,1% delle donne e l’1,8% degli uomini subiscono "offese attraverso sguardi inappropriati e lascivi che mettono a disagio, la proposta di immagini o foto dal contenuto esplicitamente sessuale che offendono, umiliano o intimidiscono, scherzi osceni di natura sessuale o commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, in altri casi subiscono avances inappropriate, umilianti oppure offensive sui social, o ricevono email o messaggi sessualmente espliciti e inappropriati" scrive in una nota la Camera di Commercio dell'Umbria. Inoltre, il 5,9% delle donne e l'1% degli uomini ricevono proposte inappropriate "di uscire insieme che offendono, umiliano intimidiscono o che si spingono a richieste di qualche attività sessuale, anche attraverso regali indesiderati di natura sessuale", mentre il 2,6% delle donne e lo 0,2% degli uomini sono vittime di molestie fisiche, soprattutto tra i giovani di 15-24 anni (3,4%). Le donne sono state vittime di molestie 4,5 volte in più degli uomini, ma questa differenza si riduce "se si osservano i tre anni e i dodici mesi precedenti l’intervista (rispettivamente 3,4 e 3,3 volte in più)".
SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO. Negli ultimi tre anni (prima del biennio 2022-2023), la percentuale di donne molestate sul lavoro è scesa al 6,4%, rispetto al 15,7% dei tre anni precedenti la rilevazione effettuata dall’Istat nel biennio 2015-2016. Questo segna un miglioramento grazie a politiche culturali, educative e normative più severe, che hanno modificato il clima sociale. Tuttavia, persistono ancora residui di vecchie culture patriarcali, in particolare tra le persone meno istruite.
In Italia, 1,63 milioni di donne tra 15 e 70 anni hanno subito molestie verbali sul lavoro, con sguardi inappropriati, proposte sessuali esplicite, commenti offensivi e avances sui social. Tuttavia, la situazione sta migliorando: se si guarda solo agli ultimi tre anni prima del biennio 2022-2023, circa 954.500 donne tra 15 e 49 anni hanno subito molestie verbali, rispetto ai 1,6 milioni dei tre anni precedenti al biennio 2015-2016. In Umbria, la stima è di 15.000 donne vittime di offese nei tre anni precedenti il biennio 2022-2023, rispetto alle oltre 24.000 del del triennio precedente l'indagine 2015-2016.
MOLESTIE FUORI DAL LAVORO. Purtroppo l'Umbria è prima con il 10,5%. Oltre una donna su 10 viene molestata fuori dal posto di lavoro. "Il dato, informa l’Istat, si riferisce al triennio precedente l’ultima rilevazione 2022-2023. Si tratta, nella regione, di un numero rilevante, che coinvolge oltre 13mila donne". Alle spalle dell’Umbria la Liguria con il 10,3%. Seguono Lombardia (8,2%), Piemonte (8,1%), Marche (7,2%), Veneto (6,6%), Puglia (6,1%), Trentino Alto Adige (6%), Emilia Romagna (5.6%), Toscana (5,6%), Sardegna (5,5%), Sicilia (5,4%), Campania (4,2%), Basilicata (4,2%), Abruzzo (4,1%), Molise (3,1%), Friuli V. G. (2,8%), Calabria (2,4%), Valle d’Aosta (0,7%).
Le parole di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell'Umbria: “Il fenomeno delle molestie – di qualsiasi tipo esse siano – contro le donne sul posto di lavoro purtroppo vede l’Umbria non posizionata bene a livello nazionale nel rapporto dell’Istat, con cifre più alte della media, anche se si evidenzia un netto miglioramento della situazione, in Italia come anche nella nostra regione. Vorrei centrare l’attenzione proprio su questo miglioramento, che dimostra come l’azione di sensibilizzazione tra le imprese e i lavoratori portata avanti dalle forze economiche e sociali, tra cui la Camera di Commercio dell’Umbria, sia stata e sia molto utile. L’Ente camerale è impegnato nella battaglia di sensibilizzazione contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, che si vince con la formazione di imprenditori e lavoratori, su cui siamo molto attivi. Si tratta di un tema che ci sta a cuore, come emerso anche pochi giorni fa con il Laboratorio ‘Parole oltre...gli stereotipi e la discriminazione’, che abbiamo organizzato in collaborazione con il Comitato per l'Imprenditoria Femminile e il Comitato Unico di Garanzia. Un evento a cui hanno partecipato, oltre ad imprenditrici ed imprenditori, anche un’ampia rappresentanza di dipendenti dell’Ente camerale. Ciò si inserisce nel contesto di un impegno costante di sensibilizzazione e formazione, che avrà a breve ulteriori, importanti momenti, per aiutare a compiere ulteriori passi avanti su un tema che riguarda il rispetto della dignità delle persone e la qualità del contesto economico-sociale, senza la quale non c’è sviluppo”.
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