Perugia
Giada Coppola
“Giada purtroppo è morta per una malattia al sangue genetica di cui era affetta e di cui nessuno sapeva e avrebbe potuto sapere nulla”. Barbara, che oggi darà l’ultimo saluto alla figlia, morta venerdì scorso per un’embolia polmonare, ha avuto le risposte che cercava dal riscontro diagnostico eseguito in ospedale sulla salma di Giada e non intende sporgere denuncia. “Il mio angelo non avrebbe voluto. Adesso sappiamo cosa le è accaduto, ma non è colpa di nessuno. Non c’era modo di diagnosticare quella patologia se non andando a fare una specifica analisi che è stata fatta adesso per quel che è successo”.
In pratica, secondo quanto spiega la stessa madre, “l’eparina che Giada ha assunto per 29 giorni, anche due più del previsto, dopo l’intervento al menisco di fine gennaio, le ha fatto l’effetto opposto e le ha causato il trombo e l’embolia”. Un destino terribile quello della giovane Giada, che in estate avrebbe compiuto 22 anni. Operata per un problema al ginocchio, seguiva pedissequamente le indicazioni dell’ortopedico, come previsto dalle linee guida in questi casi.
Dopo la restituzione della salma alla famiglia, è stato fissato il funerale che si terrà mercoledì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Moiano alle 14.30. In tanti vorranno salutare la 21enne, amatissima e conosciuta nella frazione di Città della Pieve. Una vita ancora tutta da vivere, stroncata da un malore quasi incredibile a raccontarsi che ha lasciato i genitori e il fratellino in un dolore sconfinato.
“Abbiamo provato in ogni modo noi e soprattutto i medici a salvarla” racconta mamma Barbara “ma purtroppo nessuno ci è riuscito. E adesso allora, anche se mi trovo a dover fare la cosa più difficile che si possa chiedere a un genitore, non ho altra scelta che accettare quello che è accaduto. Giada avrebbe voluto così. Per onorare la sua memoria, devo pensare al fratello, a cui era legatissima e che ha tentato di salvarla prima dell’arrivo dei soccorsi. Purtroppo l’unica cosa che vorrei, riaverla qui viva insieme a noi, non si può avere”.
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