La polemica
“Giù le mani dal mio matrimonio. Lo avete voluto politicizzare? Ora parlo io”. Manuela Berretti, la sposa trans, parte in contropiede e attacca la sinistra per certi commenti successivi alle nozze con Marco Guidi, di Forlì, discendente della famiglia Mussolini (“parente alla lontana di una cugina” dichiarano gli interessati). Cerimonia celebrata al palazzo comunale di Castiglion Fiorentino che ha registrato commenti vivaci sullo sposo per le sue simpatie verso il Msi, all’epoca. Un video, quello di Manu La Bibi che ha collezionato migliaia e migliaia di visualizzazioni, in ascesa, dopo essere stato momentaneamente bloccato. “Qualcuno ha cercato di tapparmi la bocca ma ho fatto ricorso e Tik Tok lo ha accolto”, spiega Manu.
“Mi ha sposato Sonia Ghezzi (esponente locale e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, ndr) perché l’ho scelto io. Problemi?”. Sottolinea Manuela seccamente. L’antica amicizia familiare è un dato di fatto, come la vicinanza umana nel percorso sofferto della transizione di Manuele diventato Manuela. “Perché dovevo scegliere la sinistra?” dice nel video la sposa. “Dove eravate prima?” con riferimento al disagio personale degli anni giovanili: lamentando anche nel paese, dalla sinistra, solo parole e post sui social di finta solidarietà senza fatti concreti. Poi cita altri post recenti ritenuti offensivi e rimarca l’atteggiamento ostile che sarebbe stato riservato al suo Marco per le origini (“Ha il fascio nel dna”).
Parla di pregiudizi. “La destra si è informata su di me, sul percorso di transizione che ho fatto tutto in Italia, pagando le spese mediche, legali e burocratiche e le tasse relative. Un percorso dopo il quale ho ottenuto i documenti femminili, vi stia bene o no”. Rimprovera alla sinistra di arrogarsi la vicinanza ai temi Lgbtq+, ma è la sinistra, dice La Manu, che con tanti voti contro ha affossato il Ddl Zan, unito al voto della destra che era prevedibile. “E per quelle come me in Toscana la sinistra che gestisce la sanità ha tagliato, riducendo da due a uno i centri per l’intervento chirurgico definitivo che io farò, aumentando i tempi di attesa da un anno a due”. Il caos mediatico dà visibilità ma solleva la reazione della sposa. Anche se, dice, ci sono problemi ben più seri come “la terza guerra mondiale alle porte”. Quindi l’invito: “Aprite più gli occhi occhi e meno la bocca, ve lo dice la trans sposata col Mussolini”, ironizza.
A proposito di Mussolini, sui social Alessandra, nipote di Benito, ha espresso vicinanza alla coppia parlando di “eventolieto”. E ancora: “L’amore vince e vincerà sempre”. Da parte sua, la celebrante Sonia Ghezzi, ha escluso ogni connotazione politica alla cerimonia, ha sottolineato come questo matrimonio civile non cozza contro i punti fermi di un partito moderno, di governo, contro le discriminazioni, come FdI. Il Corriere di Arezzo ha tenuto nettamente separati i piani: idee personali ed eventuali nostalgie dei protagonisti sono una cosa; la storia umana di sofferenze, identità e solidarietà (impegno sociale contro violenze, soprusi, bullismo e omofobia) un’altra. Con l’immagine più bella della festa, il ballo al ricevimento tra il babbo della sposa e La Manu, che scioglie lunghi anni di percorso complicato, ma dialogato e vissuto insieme.
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