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Cronaca

Magione, lavoratori sfruttati e minacciati: ai domiciliari il titolare di un centro ippico

Quattro immigrati indiani erano costretti in pessime condizioni igieniche e ad orari di lavoro massacranti

Redazione Web

28 Novembre 2024, 20:30

Magione, lavoratori sfruttati e minacciati: arrestato il titolare di un centro ippico

Uno dei lavoratori sfruttati e senza permesso di soggiorno

Livelli di sfruttamento e condizioni igieniche ritenute dai militari illegali e inaccettabili. Un uomo di 45 anni titolare assieme alla compagna di un centro ippico ora si trova agli arresti domiciliari.
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Perugia, in collaborazione con i militari della stazione dei carabinieri e dai mediatori culturali dell’organizzazione internazionale per le migrazioni, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino italiano 45enne, ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravato per aver impiegato cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno. L’attività investigativa, svolta nell'ambito del Progetto multi-agenzia “A.l.t. Caporalato D.u.e.”, finanziato dal fondo Politiche migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha portato i militari ad accertare che l’uomo, titolare di un centro ippico di Magione, sfruttava 4 lavoratori extracomunitari tutti di nazionalità indiana di cui due privi di regolare contratto di lavoro e del permesso di soggiorno.
Tutti i lavoratori risultavano essere impiegati in condizioni di sfruttamento in considerazione di una sistematica retribuzione palesemente difforme da quella prevista dai contratti collettivi nazionali e sproporzionata rispetto al lavoro prestato, in violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e al riposo settimanale, in violazione della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre gli stessi a pericolo per la salute la sicurezza e l’incolumità personale e alla loro sottoposizione a condizioni alloggiative particolarmente degradanti, nonché in alcuni episodi vittime di minacce sul luogo di lavoro. Dalle prime attività d’indagine venivano rilevate, inoltre, reiterate violazioni della normativa che regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, tra cui la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti esposti quotidianamente al rischio biologico dettato dalla presenza di escrementi e parassiti animali, mancata formazione dei dipendenti, il mancato adeguamento del luogo di lavoro con presidi di primo soccorso, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale, la mancata individuazione di personale addetto alla gestione delle emergenze.
I militari, al fine di scongiurare la reiterazione del reato di sfruttamento e salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, hanno sequestrato una piccola porzione di un caseggiato e un prefabbricato in legno dove i lavoratori non regolarmente assunti venivano fatti alloggiare ed ospitati in condizioni abitative degradanti. Nel corso delle verifiche sono state elevate ammende per circa 17.000 euro.
Per le stesse violazioni in concorso veniva denunciata in stato di libertà la convivente, italiana 40 enne, socia amministratrice della medesima azienda.
Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto e come disposto dalla procura della Repubblica di Perugia, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre i lavoratori vittime di sfruttamento non in possesso del regolare titolo di soggiorno, sono stati collocati presso una struttura di accoglienza sul territorio in via emergenziale.

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