L'impresa
Un momento dell'impresa
Un’impresa record per mostrare e dimostrare a tutti come il lago Trasimeno, nonostante la crisi idrica degli ultimi anni, sia tutt’ora un ecosistema e un ambiente da ammirare e soprattutto da vivere, anche nella stagione autunnale. A compierla è stato Angelo Lume, sportivo 32enne di origine toscana e presidente dell’associazione Trasimeno Outdoor fondata sei anni fa a San Feliciano di Magione.
Appassionato e istruttore di sup (stand up paddle, variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola e si utilizza una pagaia per muoversi), Lume ha infatti circumnavigato il lago in piedi sulla sua tavola, percorrendo ben 47 chilometri, pagaiando sulle sue acque, quasi ininterrottamente, per circa 6 ore. Per la precisione, 6 ore e 3 minuti, il tempo necessario per compiere l’intero giro del Trasimeno. Un’impresa estremamente impegnativa, il cui valore assume ancor maggior rilievo se si considera che una normale maratona di sup prevede percorsi di massimo 22-24 chilometri. “Ho ideato questa iniziativa per tre motivi – ha spiegato Angelo Lume – innanzitutto per promuovere e valorizzare il lago Trasimeno, poi come sfida personale e, infine, per far conoscere la disciplina del sup, uno sport che si può praticare anche in inverno con le adeguate attrezzature”. Angelo ha affrontato questa sfida partendo a metà mattinata, dalla spiaggia dello stabilimento Zocco Beach, a San Feliciano di Magione. “Inizialmente – ha raccontato Lume – c’era molta nebbia e ho dovuto aspettare che si diradasse un po’ per partire. Inizialmente ho comunque trovato venti contrari e cambi di corrente che hanno reso tutt’altro che facile l’avvio di questa impresa. Poi la giornata è decisamente migliorata, divenendo addirittura calda e luminosa e offrendo panorami incredibili”. A seguire il giovane da terra, per assisterlo se mai ce ne fosse stato bisogno, gli amici che hanno anche documentato con foto tutta l’avventura.
“Spesso leggo critiche rispetto al nostro lago e tanti mi chiedono addirittura se sia balneabile – prosegue il racconto Angelo – Ho voluto dimostrare che è assolutamente fruibile e che vi si possono tutt’ora praticare sport, anche se alcuni pontili non sono attualmente raggiungibili. Ho approfittato di questa esperienza anche per mappare il lago, individuando tredici punti particolarmente suggestivi. Ci sono zone incredibilmente pulite e, con mia grande sorpresa, nella fascia occidentale del lago, lontano da centri abitati e persone, ho anche avuto la fortuna di imbattermi in un gruppo di fenicotteri che vi stazionava durante la migrazione. A testimonianza della pulizia delle acque”.
Infine parole di grande ottimismo per il lago da parte di Angelo: “È un record che mancava al Trasimeno e spero che sarà l’inizio di tante belle novità”.
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