IL RITRATTO
Luisa Todini
Da quando Antonio Di Pietro provò ad arrestarla al dialogo con Gheddafi in Libia passando per i disturbi alimentari accusati nel pieno dell'adolescenza. L'imprenditrice Luisa Todini ripercorre la sua vita in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera a firma di Valerio Cappelli. Luisa Todini, ex deputata del Parlamento Europeo nelle liste di Forza Italia, eletta nel 1994 con 90 mila voti, ex presidente di Poste Italiane, ex membro del CDA della Rai, ex presidente della Todini Costruzioni, ha alle spalle un curriculum con incarichi di grande caratura. Oggi gestisce la Cantina Todini, il Relais, e l’agricoltura nei suoi 1000 ettari di possedimenti.
Nata a Perugia "dopo tre ore ero già lì, a Cecanibbi, una frazione di Todi". Lì dove ha trascorso un'infanzia difficile: a dormire in un letto in quattro, insieme ai cugini e al fratello, senza riscaldamento: "Sopra il letto c'era un oggetto di legno per poggiare il braciere che scaldava le lenzuola gelate. Una volta ci feci la pipì e anni dopo tolsi i segni delle ustioni con il laser". La stufa come anello di fidanzamento per conquistare la madre Maria Rita: "Babbo Franco per cercare la donna della vita andava per le feste di Paese". A Todi ci è tornata, e oggi vive "tra mille ettari di terreno".
Poi arrivò il benessere: "Babbo con le cambiali comprò la spaccasassi, che era la macchina per costruire le strade con i sassolini. Ci trasferimmo prima a Perugia e poi a Roma, quando vinse l’appalto per costruire via Pontina. Abitavamo all’Eur, non era il quartiere residenziale di oggi, di fronte a noi pascolavano le pecore". Il padre Franco aveva la terza elementare e con i suoi figli era fissato sull'insegnamento: "Studiai dai gesuiti. Ho trascorso tre mesi in una missione in India, nella povertà assoluta, a Mumbai che si chiamava Bombay sono stata nel ghetto dei lebbrosi al fianco delle suore di madre Teresa. Sono esperienze che ti cambiano".
L'adolescenza coincide con gli anni delle Brigate Rosse, l'azienda del padre oltre alle costruzioni iniziò ad occuparsi di agricoltura, metalmeccanica e di alberghi, arrivò ad avere 3 mila dipendenti. I genitori mandarono Luisa in Svizzera, dove iniziò a soffrire e smise di mangiare: "Lì cominciarono i miei disturbi alimentari. Anoressia, poi bulimia. Allora era un argomento tabù. Pensavo di essere l’unica al mondo ad avere quei disturbi, li vivevo con un senso di vergogna enorme. Ne sono uscita a 36 anni, quando sono rimasta incinta. La pancia diventò la mia salvezza".
Franco Todini fu uno dei primi arresti di Tangentopoli nel 1992, "fu accusato di aver dato soldi a un politico socialista per un lavoro mai appaltato". Antonio Di Pietro interrogò anche Luisa: "Fu un incontro surreale. Pensava che avessi nascosto i soldi chissà dove, voleva sapere dei nostri rapporti con Craxi. Mi gridò davanti a tutti, tenendo la porta aperta per farsi sentire: questi Todini mi hanno rotto, li arresto tutti". Ritrovò anni dopo Di Pietro a Ballarò: "Gli dissi: io sono quella che provò ad arrestare ma non ci riuscì". Durante l'esperienza politica con Forza Italia ebbe l'occasione di incontrare anche Gheddafi: "Ricordo quando andai come capo delegazione da Arafat a Gaza e da Gheddafi in Libia, che mi apostrofò così: tu ragioni come un uomo".
Per quanto riguarda Luca Josi, ex marito e padre di sua figlia, ne ha parlato come "un uomo molto intelligente dal punto di vista cognitivo ma poco dal punto di vista relazionale, è del tutto sprovvisto di senso genitoriale. Spero sempre che voglia riaprire un dialogo. Amo mia figlia Olimpia, che ha 22 anni, sta per laurearsi ed è migliore di me in tutto".
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