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La tragedia

Morto in piscina a Marsciano. Indagati due dei bagnini presenti per l'ipotesi di omicidio colposo. Disposta tac total body

Alessandro Antonini

20 Agosto 2024, 15:58

piscina comunale

La piscina comunale di Marsciano

Ci sono due indagati con l’ipotesi di omicidio colposo per la morte di Amin Touaf, il 32enne deceduto nella piscina comunale di Marsciano nel primo pomeriggio del 10 agosto scorso. Si tratta di due dei bagnini di turno quel pomeriggio. L’indagine svolta dalla procura della Repubblica di Spoleto, con il fascicolo in carico al pm Vincenzo Ferrigno, ha disposto altri accertamenti insieme all’autopsia affidata al medico legale Eleonora Mezzetti. Il pubblico ministero ha infatti richiesto la consulenza tecnica della radiologa del Santa Maria della Misericordia, Sara Riccioni, ritenuto che “si rende necessario procedere prima dello svolgimento dell’esame autoptico all’effettuazione di un esame tac total body sulla salma della vittima”. E’ stato anche sequestrato il filmato di circa sei minuti in cui si vede l’uomo affondare in acqua. Gli accertamenti dovranno appurare se si sia trattato di un malore fatale oppure se il 32enne sia annegato, in questo caso con l’ipotesi di omissioni o negligenze, nella fase del soccorso. Al vaglio anche le tempistiche dell’intervento e gli ultimi istanti di vita dell’uomo. Stando a quanto si apprende, sarebbe stato un bagnante a segnalarlo steso sul fondo della vasca, supino. Dopo averlo tirato fuori dall’acqua, i bagnini stessi hanno praticato le prime manovre salvavita, anche con l’ausilio di un defibrillatore. In questa fase la vittima avrebbe anche espulso un bolo alimentare. Subito dopo sono arrivati i paramedici del 118, che a loro volta hanno tentato invano la rianimazione. E’ arrivato anche l’elisoccorso con Nibbio, ma al momento dell’atterraggio l’uomo era già morto. I due bagnini sono assistiti dagli avvocati Giuliano Bellucci e Antonio Cozza, mentre le parti offese, ossia la moglie e il figlio di pochi mesi, sono rappresentate dai legali Donatella Donati e Romina Fontetrosciani. Dalla procura di Spoleto si fa sapere che l’atto nei confronti dei due bagnini “è un atto dovuto” finalizzato agli accertamenti in corso.

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