LA CELEBRAZIONE IN DUOMO
Celebrata nella cattedrale di Terni la santa messa della Notte di Natale presieduta dal vescovo della diocesi di Terni, Narni e Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, che ha rivolto il suo augurio alla comunità diocesana e alle tante persone presenti in chiesa, che ha salutato singolarmente al termine della celebrazione. Hanno concelebrato il parroco della cattedrale don Alessandro Rossini, don Marcello Giorgi e don Francesco De Santis.
La celebrazione è stata animata dalla corale del Duomo diretta dal maestro Rita Tomassoni, all’organo Simone Maccaglia; il servizio liturgico è stato curato dai seminaristi, diaconi e dagli accoliti della Diocesi, coordinati dal cerimoniere Marco Farroni.
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Un Natale illuminato dalla luce di Gesù, che dona gioia e speranza, che "ci riempie sempre di gioia nel ricordare che il Signore Gesù è venuto al mondo" – ha esordito mons. Soddu –. Con questo avvenimento Dio ha realizzato tutte le promesse che aveva fatto durante i secoli al suo popolo ed ancor prima a tutta l’umanità. Egli, assumendo la natura umana, la nostra natura, la risana da ogni contaminazione di male e di peccato.
Il vescovo ha esortato a farsi costruttori di pace in un tempo di conflitti e di guerra: "Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama" è il coro festoso degli angeli che annunciano la venuta del principe della pace. Un canto che oggi dovrebbe smorzarsi di fronte alla pace che di fatto non c’è, ad iniziare dalla terra che gli diede i natali e che lo vide crescere, la Terra Santa. Tuttavia, proprio per questo motivo il nostro inno di lode dovrebbe ancor di più sovrastare, coprire ed annullare il terrificante rombo dei cannoni e la deflagrazione delle bombe. Questo inno di vita sia la partecipazione del nostro impegno fattivo perché la morte dei nostri fratelli e sorelle almeno non passi inosservata".
"Se le guerre e la violenza sono presenti nel mondo – ha aggiunto -, ciò è il segno evidente che l’umanità è incapace di rendere gloria a Dio e il risultato devastante sta tutto davanti a noi. Intorno a questo terribile fenomeno si inseguono quotidianamente le più svariate ipotesi, si buttano giù le più diverse analisi, ma in fondo in fondo la causa è unicamente data dal fatto che, dimenticandosi di Dio o conducendo una vita come se lui non ci fosse, l’uomo dimentica sé stesso, tutte le altre persone, fino a distruggersi a vicenda."
Un pensiero infine sul senso del Natale oggi: "In questo periodo storico si arriva anche a demitizzare la celebrazione di questo avvenimento di grazia, si riduce il Natale alla stregua di una favoletta o anche si tenta di trasformarla in altra festività che nulla ha a che fare col senso profondo che porta con sé: "Oggi è nato per voi il salvatore che è Cristo Signore". Accogliamolo nella nostra esistenza e questa sarà trasformata nella sua; comunichiamo alla vita degli altri e la società sarà trasformata. È questo il senso del Natale e tutta la dinamica che da esso promana. Non facciamocelo in nessun modo defraudare da nessuno; non barattiamo con nient’altro. Siamo sentinelle attente non solo di una festività ma custodi premurosi di un evento unico della storia: l’incarnazione di Gesù nostra speranza, il senso pieno della vita. Custodiamo il piccolo Gesù nelle persone piccole vulnerabili e fragili del nostro tempo: i più giovani ai quali si somministra tanto abbondantemente quel nutrimento apparentemente innocuo, ma privo di spirito, e che con l’andar del tempo inevitabilmente si rivela essere altamente nocivo. Talmente nocivo da minare non solo la vita dei singoli ma anche da interrompere pericolosamente la trasmissione della cultura del bene a coloro che si succedono. Accogliamo oggi la luce del Natale in tutti coloro che non hanno più la forza di sognare un futuro degno d’esser vissuto e rendiamoci interpreti fattivi e solleciti delle loro attese. Facciamoci portavoce e siamo testimoni credibili di quanto Dio ci ha dato in questo giorno santo".
Infine, l’augurio per un Natale di pace e speranza per il mondo intero: "Pace, amore, gloria sono gli ingredienti essenziali del Natale, apriamo gli occhi, la mente e il cuore e come i pastori nello stupore dell’intero creato, accogliamo questo dono nella novità della nostra vita per i nostri fratelli e sorelle e per il mondo intero".
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