L'EVENTO
La storia e la musica di Chet Baker. L’evento è in programma domenica 21 dicembre alle 17.30, al teatro comunale di Montegabbione, in provincia di Terni.
Cercare di comprendere la figura di Chet Baker attraverso la lettura e la narrazione da parte dell'autore di un libro a lui dedicato, con ascolti mirati che sottolineano le varie fasi musicali della sua carriera, può diventare un'esperienza olistica e totalizzante e un'immersione profonda nelle pieghe di un personaggio dalle infinite sfaccettature.
Chet Baker si può amare o detestare, essendo stato un unicum, una sorta di «prendere o lasciare», la cui musica, unitamente ad un'attività concertistica e discografica, con circa duecento album all'attivo, ha subito i contraccolpi, le incongruenze e gli imprevisti di una vita dissoluta e consumata sul filo del rasoio. Per contro, la sua musica, e non di meno la sua voce foriera di un canto elegiaco, si traducevano sovente in una sorta di arma di seduzione di massa.
Dense di pathos, di sentimentalismo a presa rapida e di sofferenza, reale o studiata alla stregua di una postura funzionale, le performance del trombettista dell'Oklahoma hanno sempre diviso, perfino i suoi colleghi su due schiere, l'una contro l'altra armata.
Da una parte i sostenitori, facile preda di quel fraseggio preciso, levigato e sempre assiepato in una sorta di zona comfort che non elargiva mai troppe digressioni sul piano tecnico, almeno rispetto ai canoni evolutivi del vernacolo afroamericano; un modus operandi quello di Chet Baker che ha disseminato, peraltro, una lunga scia di epigoni, specie fra i musicisti europei, tanti anche in Italia.
Sull'altro fronte, i detrattori che l'hanno considerato sempre marginale rispetto a tutte le evoluzioni storiche che, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, molti colleghi bianchi, ma soprattutto afro-americani, hanno impresso nell'idioma jazzistico spingendolo sino alla contemporaneità. In tanti fra questi - nondimeno molti fra musicologi, critici, studiosi e storici del jazz - l'hanno additato, sistematicamente, come un compositore occasionale, nonché un modesto conoscitore dell'armonia, il quale avrebbe usato il vernacolo jazzistico in maniera non dissimile a un deposito di standard da cui attingere, nonché capace di irretire soprattutto il pubblico bianco.
Probabilmente la verità, come sempre, sta nel mezzo. Nell'incontro di Montegabbione, Francesco Cataldo Verrina, autore non allineato, porterà una sua visione del trombettista, descrivendone la vita e gli atti più significativi della discografia, di certo, non in maniera conforme al racconto spesso omologato, che i media e tante pubblicazioni, specie europee, ne hanno fatto nel corso degli anni.
Già il titolo del libro: "Chet Baker, Vissi d'Arte, Vissi d'Amore", per quanto attinente - e l'autore ne spiegherà le motivazioni - si presta a diverse interpretazioni. Il racconto del musicista dell'Oklahoma, che per motivi dei comodità editoriale, è sempre stato associato al West Coast Jazz, verrà proposto mediante un realismo rigoroso e scevro da qualsiasi retorica, tributarismo accademico o nostalgismo.
Contestualmente, la musica rivisitata dal Trio Baker Street / Memories Of Chet (Diego Ruvidotti tromba e flicorno, Luca Grassi contrabbasso e Marco Pellegrini batteria) svilupperà l'ambientazione più congrua alla storytelling dell'autore, il quale intercalerà i propri commenti alle esecuzioni scelte per l'evento, collocandole nella corretta dimensione storica e spazio-temporale.
L’ingresso libero su prenotazione allo 0763 837521.
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