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LA STAGIONE

Terni, al teatro Secci "Trickster", la nuova danza di Operabianco con il performer Luca Piomponi

Lo spettacolo nel cartellone organizzato dal Teatro Stabile dell'Umbria va in scena il 5 dicembre

01 Dicembre 2025, 20:14

Terni, al teatro Secci "Trickster", la nuova danza di Operabianco con il performer Luca Piomponi

La Stagione 25/26 del Teatro Secci di Terni prosegue venerdì 5 dicembre alle 20.45 con Trickster di Operabianco, gruppo di ricerca artistica – fondato da Marta Bichisao, danzatrice e coreografa, e Vincenzo Schino, regista e artista visivo – che dal 2006 sceglie l’universo teatrale per esplorazioni multilinguistiche tra danza, performing art, arti visive e video.

Il concept, la regia, le luci e lo spazio sono a cura di Vincenzo Schino, la coreografia è di Marta Bichisao, in scena il performer Luca Piomponi.

In Trickster, un danzatore, solo in scena, si divincola tra citazioni cinematografiche e digitali, di natura e qualità diverse, con un focus su un’intera scena del film del 1921 The Playhouse, in cui Buster Keaton interpreta una scimmia che imita dei cliché del comportamento umano. La danza è costruita attraverso un collage di materiali plurali e multiformi, i cui attraversamenti imprevedibili dispongono il corpo in uno stato di costante domanda. La qualità fisica è nutrita dalla pittura sensuale e cinetica di Francis Bacon. Il ritratto che ne emerge in primo piano è un corpo abitato, animato dal dialogo continuo e serrato tra la propria specificità anatomica e gli inviti, quasi acrobatici, delle partiture. Questo lavoro interpella il Trickster, figura liminale tra il mondo degli uomini e quello degli dei. Nel presiedere i confini delle città, delle regole e della vita sociale, contemporaneamente ne confonde le distinzioni. Il Trickster rovescia sensi e significati e nel distruggere crea, o meglio ricrea, in una posizione mai dominante, ma sempre laterale, duplice e dialogica.

“Guardando Francis Bacon ho la sensazione che il corpo sfugga. – spiega Vincenzo Schino – Anche Buster Keaton sfugge mentre cade, sfugge perchè cade. A cosa sfugge? Alla sua presenza. È inafferrabile. Non ha una forma perchè appena si sistema in una è sorpreso da un’emergenza che gli chiede di assumerne un’altra. Il corpo in Francis Bacon si scioglie, cola, è mosso, fugge allo sguardo, la sua cinetica non è contenibile in un’anatomia, come Santa Teresa del Bernini, come nel futurismo (e nel cubismo) ci mostra più lati contemporaneamente. È un corpo posseduto da forze. L’uso delle citazioni è funzionale all’attraversamento continuo di altre materie nella carne del danzatore. Arrivano pixel, scariche elettriche, immagini effimere del web, dell’archivio del cinema, della pellicola trasformata in digitale, e tutto questo diventa carne, peso, muscoli, acrobazia, respiro. Diventa la vita di un animale davanti a me che guardo. Questo corpo umano diventa esso stesso il montaggio. La ricerca sul montaggio cinematografico traslato nel teatro che sto portando avanti qui acquista la funzione di estrema sintesi formale perchè concentrata in un corpo. Il corpo del danzatore è montaggio, contiene tutti i materiali che vogliamo montare, con i tagli, le pause, le diverse inquadrature attraverso il lavoro sul lo spazio e sulla prospettiva (dal fuori scena al vis a vis reale con uno spettatore scelto dall’odore dei popcorn). Voglio indagare il Trickster perchè è l’origine animale del clown, è un clown con connessioni alla sfera del sacro profonde, è un essere che si genera nella materia della catastrofe, è una catastrofe in movimento. Il moto di rivoluzione è un movimento circolare, un ribaltamento, e nella dinamica della letteralizzazione o condensazione di un’idea nel corpo questo trickster-clown ribalta veramente il suo corpo. Si dirige verso l’acrobazia per capovolgersi, per cambiare il suo punto di vista e vedere il mondo sottosopra, e il mondo (noi spettatori) vede lui sottosopra. Con la giacca che gli cade sulla faccia. Come nella scena di “Zero de conduite” in cui il maestro insegna agli allievi a camminare sulle mani. Il suo costume ricorda un coleottero. Così come quando arriverà la macchina incidentata ricorderà un coleottero schiacciato, o in volo.”

 

BIGLIETTI e INFO

È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.

Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it

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