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Terni Film Festival, 88 opere dal 6 al 16 novembre. Casali: "Un evento nato nel territorio e cresciuto con la città"

Il tema di quest'anno è “Il mondo nuovo. Si vis pacem, para pacem”

05 Novembre 2025, 23:07

Terni Film Festival, 88 opere dal 6 al 16 novembre. Casali: "Un evento nato nel territorio e cresciuto con la città"

Ottantotto le opere in programma in undici giorni, tra anteprime di film e corti, incontri e con eventi distribuiti nelle sedi del Cinema Politeama, del Cenacolo San Marco, della biblioteca Giunio Tinarelli e di Palazzo Gazzoli. È il cuore pulsante del Terni Film Festival dal titolo “Il mondo nuovo. Si vis pacem, para pacem”, in programma dal 6 al 16 novembre, che si presenta più ricco e simbolico che mai.

L’edizione di quest'anno non celebra soltanto vent’anni di attività del festival, ma anche i cinquant’anni dell’Istess, l’Istituto diocesano di studi teologici e sociali fondato nel 1975 e dal 2005 promotore della manifestazione.

Un doppio traguardo che il festival onorerà con una programmazione più ampia e con un cartellone che intreccia cinema, spiritualità e impegno civile. Tra i momenti più attesi, due anteprime assolute: No Place Like Rome di Cecilia Miniucchi, che aprirà il festival giovedì 6 novembre al cinema Politeama (dalle 20.15) in collaborazione con l’associazione Io sono una persona per bene, e Il Vangelo di Giuda di Giulio Base, presentato in anteprima nazionale sabato 8 novembre alle 20.30.

“Un festival nato dal territorio – sottolinea il direttore dell'Istess Arnaldo Casali - e cresciuto con la città. Il Terni Film Festival è, prima di tutto, il festival della città. Il Festival è nato nel 2005 quando in Umbria erano attive altre importanti manifestazioni cinematografiche. Nonostante la progressiva riduzione dei fondi, il nostro percorso è stato possibile grazie al lavoro instancabile dei volontari. A loro va la nostra riconoscenza, così come alla Fondazione Carit, alla Regione Umbria e al Comune di Terni per il sostegno costante”.

Il tema scelto “Il mondo nuovo. Si vis pacem, para pacem” il vescovo di Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu lo ha voluto interpretare come un impegno concreto: “È un titolo di grande attualità e di grande importanza. Se desideriamo la pace, dobbiamo iniziate dal piccolo contributo che ognuno di noi può dare. Il festival diventa così uno spazio di riflessione e di dialogo, un luogo dove arte e spiritualità possono unirsi per lanciare un messaggio di speranza”. Il vescovo ha poi sottolineato come la manifestazione riesca a coinvolgere luoghi simbolici della città, dal Politeama alla biblioteca comunale, da palazzo Gazzoli al Cenacolo San Marco, trasformandoli in tappe di un unico percorso culturale.

L’assessore alla Cultura del Comune di Terni, Michela Bordoni ha ricordato come la vivacità culturale di Terni sia ormai riconosciuta anche a livello nazionale. “La nostra città - continua la Bordoni - è in pieno fermento culturale. È la dimostrazione che stiamo andando nella direzione giusta, ma anche che la cultura non è solo opera dell’amministrazione comunale. Sono le associazioni, gli enti e le persone che partecipano a renderla viva”.

Dello stesso parere anche la direttrice artistica Lucrezia Proietti che si è soffermata sull'importanza del Festival per la città. E poi ancora grande attenzione anche al mondo dell’educazione e delle nuove generazioni.

Come spiegato dalla coordinatrice generale Veronica Manzini, saranno coinvolti 1300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado e 70 bambini della primaria. “Il festival è anche una palestra – dice la Manzini - di cittadinanza. Vogliamo che i ragazzi imparino a leggere il linguaggio cinematografico come forma di conoscenza e di partecipazione”.

Sulla stessa linea la presidente dell’Associazione San Martino, Martina Tessicini, che ha sottolineato la funzione educativa dell’evento".

Il Terni Film Festival è un’esperienza artistica, - conclude la Tessicini - ma anche sociale. Trattiamo temi delicati come la violenza di genere attraverso il cinema, un linguaggio capace di raggiungere tutti e di generare consapevolezza”.

Saranno dunque 11 giorni ricchi di appuntamenti e proiezioni. Dall’anteprima di No Place Like Rome di Cecilia Miniucchi all’omaggio ai Blues Brothers. L’apertura, giovedì 6 novembre al Politeama, prevede la consegna del premio “Io sono una persona per bene” e la proiezione in anteprima del film di Miniucchi. Venerdì 7, la biblioteca Tinarelli inaugura la nuova sezione cinema, seguita da un AperiQuiz e dal concerto “Per Stella e Luna” con Frate Alessandro, Marialuna Cipolla e Dada Moon.

Sabato 8 novermbre, il festival entra nel vivo con la prima nazionale di “Il Vangelo di Giuda” di Giulio Base e la presenza di Krzysztof Zanussi. La domenica è dedicata all’intelligenza artificiale con il focus Brave New World e cortometraggi internazionali. Tra lunedì e sabato spazio ai cineforum per le scuole, alla retrospettiva “1975 – L’anno del cinema” di Lucrezia Proietti e al premio San Valentino per la pace a Giovanni Guaita.

Il tema della violenza di genere sarà al centro della giornata di venerdì 14, con film, documentari e testimonianze di registe e attrici. Sabato 15 si assegna il Premio Fuoricampo a Guido Chiesa e torna Moni Ovadia con “Una candela nel buio”, mentre domenica 16 chiude il Focus America con un incontro con le comunità di immigrati che vivono a Terni provenienti da Colombia, Repubblica Dominicana, Ecuador, Cuba e Perù con danze, canti, testimonianze e degustazioni di prodotti tipici. Un’edizione che fonde arte, spiritualità e impegno civile, confermando il Terni Film Festival come uno degli appuntamenti culturali più vivi e identitari dell’Umbria.

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