CERIMONIA AL PALASI'
Una ternana premiata con “Io Sono Una Persona Per Bene”. Al PalaSì! di Terni Cristina Montesi, docente di Economia all’Università di Perugia, ha ricevuto mercoledì 10 settembre il riconoscimento dall’associazione guidata da Sauro Pellerucci.
Il riconoscimento è stato consegnato dal presidente Sauro Pellerucci, al timone dell’associazione promotrice, che ha presentato Montesi come esempio concreto di coerenza e impegno civile. "Se vogliamo un esempio di che cosa intendiamo per persona per bene, ecco: questa è Cristina Montesi", ha dichiarato.
Che cosa significa, nel mondo di oggi, essere una persona per bene? Per Cristina Montesi, docente di Economia all’Università di Perugia, significa credere nell’economia civile: un modello che mette al centro la persona, la cooperazione e il bene comune, lontano dalla logica del profitto a tutti i costi. E' con questo approccio che ha ricevuto il Premio “Io Sono Una Persona Per Bene”.
Pellerucci ha sottolineato il metodo e la filosofia che ispira le attività culturali dell’omonima associazione e di PalaSì! Culture&Eventi: "La nostra esperienza non è il parteggiare, ma il partecipare a un ragionamento, con un dialogo non violento e aperto a tutte le posizioni". E ancora: "Una comune volontà di costruire il bene comune della città, a prescindere dagli schieramenti".
Montesi, emozionata, ha accolto con gratitudine il riconoscimento: "Sono molto onorata ed emozionata: avverto la responsabilità di questo premio come impegno per il futuro, a continuare con coerenza i valori in cui ho sempre creduto".
Nel suo intervento ha ribadito il valore di un approccio economico alternativo al neoliberismo: "Mi occupo di un filone eterodosso, l’economia civile, che pone il dono alla base del mercato: negli anni ’90, in piena ondata neoliberista, è stata una scelta trasgressiva".
Ampio spazio è stato dato ai temi della generatività e della meritorietà. "La generatività – ha spiegato Montesi – è mettere al mondo cose nuove e averne cura: dono e responsabilità, pensando anche alle generazioni future. Preferisco parlare di meritorietà più che di meritocrazia, perché il merito non è mai solo frutto individuale, ma anche di relazioni, maestri, contesti e un po' di fortuna".
Chiudendo la cerimonia, Pellerucci ha aggiunto: "In fondo la pena condanna il passato, mentre il premio premia il futuro: scegliamo il futuro".
La serata, seguita anche dalla RAI, ha visto un’ampia partecipazione di pubblico e ha offerto a Terni un’occasione di confronto culturale e civile. Con Montesi, il Premio arricchisce un albo d’oro che già comprende figure come Bruno Pizzul, Mogol, Toquinho, Goffredo Modena, Brunello Cucinelli e molti altri.
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