LA RASSEGNA
Pino Strabioli approda il 20 agosto al Calvi Festival, portando in anteprima a Calvi dell’Umbria, in provincia di Terni, il suo nuovo titolo “Ve ne dico quattro”. La serata è in programma alle 21.15 al teatro dei Giardini del Monastero.
Scritto con Fabio Masi, il lavoro traccia un vivido affresco di una stagione del palcoscenico che ha inciso in profondità nella cultura italiana. Strabioli intreccia storie e aneddoti legati a quattro protagonisti assoluti: Paolo Poli, Franca Valeri, Dario Fo e Valentina Cortese. Personalità accomunate dalla grandezza artistica, dalla frequentazione dei teatri più prestigiosi e da un legame personale con lo stesso Strabioli, capaci di lasciare il segno anche attraverso una battuta secca e memorabile.
Attore agli esordi e giovane cronista per L’Unità, Strabioli conosce Paolo Poli all’inizio degli anni Ottanta, dopo averne ascoltato da bambino la voce nelle audiocassette con la favola di Pinocchio. Apparentemente distaccato nella vita privata, il primo attore en travesti del nostro teatro gli manifesta subito stima, senza indulgere nei complimenti.
Diversa, ma altrettanto incisiva, la relazione con Franca Valeri: donna libera, schietta, femminista, forse scomoda per qualcuno, che ha usato l’umorismo come antidoto al dolore della guerra, rimanendo lucida fino all’ultimo. Per lei Pino – “Pinetto” – è stato il sostegno della vecchiaia, compagno di interviste e presenza discreta tra un bonario rimprovero e una carezza. Valeri, capace di essere icona tanto milanese quanto romana, emerge in scena con la consueta ironia tagliente.
Con Dario Fo affiora un lieve imbarazzo quando Strabioli evoca un ricordo di Franca Rame, scomparsa da poco. Fo chiede di cambiare argomento, salvo poi tornare con urgenza a raccontare l’amore per la moglie, forza della natura fin dagli esordi, compreso l’episodio in cui convinse un vescovo a celebrare le loro nozze nella basilica di Sant’Ambrogio, pur essendo entrambi atei.
Completa il quartetto Valentina Cortese, signora colta della scena, nata per il teatro, amante del bello e del lusso, simbolo di eleganza. La sua passione per le cravatte di Hermès si riflette anche su Strabioli, destinatario di preziosi omaggi.
Il Calvi Festival prosegue sabato 23 agosto con l’immaginifica performance di Ashai Lombardo Arop, in arte “Altrove”, che alle 21.15, ancora al teatro dei Giardini del Monastero, presenta un lavoro che fonde danza, musica e arti visive. Performer italo-sudsudanese, nata a Genova e residente a Roma, Altrove mescola indie-folk, tradizioni italiane e influenze afro, esplorando identità, inclusione e dialogo tra culture.
Vincitrice di numerosi riconoscimenti, alterna riflessione profonda ed energia liberatoria. Ha collaborato, tra gli altri, con Ettore Scola, Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Ranieri, Lello Arena, Tato Russo, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Veronica Pivetti ed Eleonora Abbagnato.
Il suo impegno artistico è interamente votato alla diffusione di ideali come l’uguaglianza dei diritti, la libera circolazione delle persone, il ripudio di ogni guerra, l’antirazzismo, lo ius soli, il rispetto dei corpi, la non violenza e la libertà di espressione intesa come diritto inalienabile.
“Sono convinta che l’arte sia uno degli strumenti più potenti per il risveglio delle coscienze, i cambiamenti sociali e la comunicazione pacifica fra le genti”.
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