CALCIO SERIE C
Giuseppe Mangiarano
La recente risposta, tramite social, di Stefano Bandecchi ad un tifoso della Ternana (“Se non troviamo un compratore la Ternana fallirà”) continua a fare discutere. Tifoseria inevitabilmente spaccata e ricerca di capri espiatori o di presunti salvatori della patria. Insomma, una sorta di frullatore dentro il quale può entrare qualsiasi personaggio con striscioni, non tutti firmati, che compaiono in città. Al di là del parere sui singoli protagonisti della vicenda ci sono i numeri, certificati, sui quali c’è poco da discutere. Debito contratto nelle ultime due stagioni. Quasi in parti uguali per arrivare a quei 12 milioni (euro più euro meno) certificati nel corso della due diligence di luglio. Con una differenza. I sei milioni contratti dalla gestione Guida sono di lungo periodo mentre quelli emersi alla fine della scorsa stagione (gestione D’Alessandro) sono viceversa, di breve periodo.
Ma di quali voci è composto il deficit che ogni società interessata alla Ternana chiede di ridurre drasticamente? Abbiamo riassunto in due macro gruppi: stipendi e tasse che incidono per più di 9 milioni mentre la parte restante è relativa ai corrispettivi spettanti a fornitori, procuratori e settore giovanile per gli addetti che non rientrano nel gruppo dei contratti federali. Si tratta di cifre contenute, soprattutto per quel che riguarda gli addetti del settore giovanile che dovrebbero essere saldati nel giro di un paio di mesi. Con i fornitori sono in corso tentativi di accordo per rateizzare il debito. La Ternana avrebbe trovato in alcuni casi grande disponibilità, con qualche azienda disposta a congelare il pregresso pur di vedersi pagare le forniture attuali. Da parte di altre viceversa, seppure legate da anni alla Ternana, c’è stata chiusura totale. Con i procuratori, la quasi totalità dei quali è ricorsa al decreto ingiuntivo, le soluzioni sono state diverse. Accordo diretto con qualcuno di loro mentre con altri l’intesa è stata trovata in sede giudiziale.
E’ una Ternana che, stando alle parole del direttore generale Giuseppe Mangiarano “deve un po’ asciugarsi a tutti i livelli”. L’obiettivo è arrivare ad una gestione sostenibile. Obiettivo ambizioso che può essere centrato in più stagioni anche se la Ternana ha bisogno di operare un taglio drastico delle spese, praticamente dimezzandole. E in questo quadro un peso rilevante lo ha il monte stipendi della squadra e, più in generale, quello dei contratti federali sui quali pesano anche gli emolumenti dovuti anche a chi non opera più in favore del club ma è comunque contrattualizzato come i direttori Foresti e D’Aniello, giusto per fare qualche esempio.
Carlo Mammarella con le operazioni portate a termine fin qui ha prodotto un taglio consistente al monte stipendi anche se il grosso è legato a contratti onerosi di calciatori che oggi di fatto non hanno mercato. Da Rovaglia a Capanni, passando per Garau, fino a Viviani e Donnarumma, anche se quest’ultimo è stato al centro di qualche trattativa. L’impegno in tal senso del diesse andrà avanti fino alla fine del mercato, ma sempre tenendo d’occhio le necessità della squadra e le richieste di Liverani che ha un’intesa totale con Mammarella. Perché la Ternana non può svolgere un ruolo da comprimaria in serie C, nonostante la difficile situazione finanziaria.
Tagliare le spese per rendere la società più appetibile, ringiovanire l’organico mantenendo competitività. L’anno più difficile della Ternana è appena iniziato.
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