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L'attrice ternana Chiara Pazzaglia premiata al Giffoni Film Festival 2025 con il cortometraggio Vermi

Una co-produzione italo-tedesca per la regia di Domenico Distilo. Si tratta di un racconto di formazione ambientato in un piccolo villaggio rurale del Friuli

Antonio Mosca

31 Luglio 2025, 06:06

terni vermi chiara pazzaglia

Da sinistra, nella foto, Viola Akiko Fior, Domenico Distilo e Chiara Pazzaglia

E’ un ruolo, irrisolto, drammatico e complesso al tempo stesso, quello che l’attrice ternana Chiara Pazzaglia ha interpretato nel cortometraggio Vermi che, proprio in questi giorni, è stato premiato al Giffoni Film Festival 2025, la prestigiosa rassegna cinematografica internazionale rivolta ai bambini ed ai ragazzi. In Vermi si mescolano i ruoli in famiglia con una mamma che diventa figlia ed una figlia, la 12enne Rosi, interpretata dalla bravissima Viola Akiko Fior, che deve occuparsi delle due sorelline e della stessa mamma. Quest’ultima, portata in scena da Chiara Pazzaglia, è sprofondata in una profonda depressione, aggrappata al sogno del ritorno a casa del marito. 

“E’ stata una grande emozione - racconta Chiara Pazzaglia - ricevere il premio al Giffoni Film festival e vedere Vermi insieme al pubblico. Abbiamo condiviso emozioni e riflessioni. La prima cosa bella - prosegue - è stata la pubblicazione della sceneggiatura di Vermi nel secondo libro di Daniela Gambaro che si intitola Verdissime ed è edito da Nutrimenti edizioni. Poi, dopo la premiazione a Giffoni, ci apprestiamo a partecipare in competizione anche al Lviv International Film festival Wiz-art in Ucraina, una kermesse molto importante che qualifica per gli European Film Award, gli Oscar europei”. Chiara ricorda che Vermi è un piccolo film nato dalla volontà di un gruppo di professionisti che si sono conosciuti al Centro Sperimentale e hanno deciso di “fare una cosa bella insieme, in maniera professionale e indipendente”. A Giffoni il premio è arrivato nella sezione Parental Experience, quella dedicata ai genitori che accompagnano i figli nelle giurie.

Il corto è una co-produzione italo-tedesca per la regia di Domenico Distilo. Si tratta di un racconto di formazione ambientato in un piccolo villaggio rurale del Friuli. La 12enne Rosi si fa carico del peso della sua famiglia, divisa dopo l'abbandono del padre, e vende vermi ai pescatori per sbarcare il lunario. La bambina si destreggia tra le responsabilità domestiche, si prende cura delle sorelle e affronta il bullismo dei bambini del posto, che imitano crudelmente la durezza del mondo adulto che li circonda. Il film è nato da un intenso lavoro a stretto contatto con bambini e adolescenti del posto. La protagonista Viola Akiko Fior è una bambina triestina di 12 anni, al suo debutto sul grande schermo, affiancata da Chiara Pazzaglia, attrice nota per il ruolo in La chimera di Alice Rohrwacher.

 

Le loro interpretazioni, autentiche, intense e radicate nel territorio, rappresentano il cuore pulsante del film. Antonio De Matteo, attore celebre per Mare Fuori, completa il cast con un cameo. Il corto è stato girato tra Isola Morosini e San Canziano d’Isonzo, nel cuore del Friuli. Vermi è stato girato nella scuola di San Canzian d'Isonzio dove sono stati fatti anche i provini con i bambini e organizzata una masterclass con tutte le classi.

Le due sorelline nel film, Amy e Mary Tyrel, sono state scoperte in un piccolo ristorante tradizionale a conduzione familiare di San Canziano, l’osteria dei loro genitori dove la troupe si fermava a mangiare durante i sopralluoghi. Da quell’incontro spontaneo è nata l’idea di coinvolgerle nel film. Vermi è stato sostenuto dalla Friuli Venezia Giulia Film Commission, con uno scouting approfondito dei luoghi, con il contributo dell’agenzia di casting Galaxia di Gorizia e di professionisti locali, fondamentali per creare l'atmosfera della storia, su tutti Miriam Ceravolo alla scenografia e Gilda Venturini ai costumi. La sceneggiatura è stata scritta da Daniela Gambaro, vincitrice del Premio Campiello.

La fotografia è di Ferran Paredes Rubio, collaboratore abituale di registi come Martone e De Angelis. Il montaggio è firmato da Andrea Maguolo, già vincitore del David di Donatello.

“Per me un film è, prima di tutto, il racconto delle relazioni che si riescono a costruire mentre lo si fa”, osserva il regista Domenico Distilo. “Se un film ha senso e riesce a toccare qualcosa di vero, è perché quel gruppo di persone, per un periodo limitato e irripetibile, è riuscito a stare insieme con qualità, con intensità. È la qualità dello stare insieme, per un’idea che può essere alta, bassa, astratta a determinare la forza del film. La bellezza del cinema - conclude - è in parte proprio lì”.

“Quello del Giffoni Film Festival - commenta Chiara Pazzaglia - è stato un riconoscimento tangibile al nostro lavoro e un momento di grande felicità. Tra l’altro il tema del Festival era “becoming human” cioè diventare umani. E  proprio il cinema, stare insieme in sala a guardare un film, raccontare storie è un modo per farci diventare umani e per costruire umanità. Mi auguro che il film possa arrivare anche in Rai e nelle scuole. E non è escluso che ne esca anche un lungometraggio. Presto parteciperemo anche ad altre manifestazioni, tra cui il Terni Festival. Sarà l’occasione per tornare nella mia città che mi è sempre rimasta nel cuore”.

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