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Terni, nasce il "controllo di vicinato": c'è l'ok dal Ministero dell'Interno. Caccetta: "Ecco come funzionerà"

L'ufficiale dei Carabinieri in congedo e coordinatore regionale per le politiche sulla sicurezza di Alternativa Popolare è il "padre" del progetto a livello nazionale

Antonella Lunetti

15 Giugno 2025, 18:39

Terni, nasce il "controllo di vicinato": c'è l'ok dal Ministero dell'Interno. Caccetta: "Ecco come funzionerà"

Francesco Caccetta, coordinatore regionale per le politiche sulla sicurezza di Alternativa Popolare

E’ arrivato dal Ministero dell’Interno il nullaosta al protocollo d’intesa che Comune di Terni e Prefettura hanno firmato nei mesi scorsi riguardo alla costituzione in città dei Gruppi di controllo di vicinato. Terni amplia così la propria possibilità di “blindarsi” di fronte a furti e truffe, grazie ad un percorso, che punterà a sviluppare quella che viene definita “sicurezza partecipata”.

A guidare lo sviluppo del progetto in città c’è il dottor Francesco Caccetta, ufficiale dei Carabinieri in congedo (a Terni ha diretto il Nor fino allo scorso anno) e coordinatore regionale per le politiche sulla sicurezza del partito di Alternativa Popolare.

Tre lauree, esperienza di 42 anni nell’Arma, autore di libri e di studi specifici, Caccetta è anche il “padre” a livello nazionale del progetto del “Controllo di vicinato”, scritto nel 2009. Non uno qualunque, insomma. Lo ha scelto il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che fin dalla campagna elettorale per la sua candidatura a palazzo Spada aveva lanciato il progetto dell’attivazione di gruppi di controllo nei quartieri, organizzati tra cittadini e gestiti seguendo regole e ben strutturati, tanto da essere ritenuti a tutti gli effetti l’antitesi di quelle che spesso con superficialità vengono definite “ronde”.

Alla base del progetto, un mix tra concetti teorici, studi di tecniche di furti e truffe ed esperienza maturata sul campo, sia a contatto con la criminalità, sia a fianco dei cittadini. “L’idea di fondo - spiega Francesco Caccetta - non è come ‘beccare’ i ladri, bensì come evitare che possano arrivare a rubare nelle nostre case, insegnando alla popolazione strategie di protezione e di prevenzione. Il controllo di vicinato si basa su tre pilatri - spiega l’ufficiale - il primo, il recupero della coesione sociale: fare in modo che i cittadini riprendano ad avere rapporti sociali tra loro; secondo, insegnare ai cittadini come eliminare la propria vulnerabilità comportamentale e ambientale; terzo, insegnare ai cittadini come fare segnalazioni qualificate alle forze dell’ordine”.

“La popolazione - spiega Caccetta - spesso ha voglia di collaborare, ma serve incanalare nel modo giusto le energie dei cittadini. Altrimenti, come nei casi delle ‘ronde’, si rischia non solo di non essere efficaci ma di moltiplicare i problemi anche per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine”.

A Terni nei prossimi giorni inizierà una attività di promozione su tutto il territorio per far conoscere ai residenti il progetto di Controllo di vicinato e come aderire. Verranno coinvolti eventuali stakeholder e verrà svolto un convegno, per illustrare meccanismi, utilità e operatività dei gruppi. “Sarà individuato un coordinatore ogni 4-5 vie, al quale confluiranno, tramite una chat di whatsapp, tutte le segnalazioni di coloro che vorranno aderire. L’adesione avverrà per via formale, firmando un apposito modulo e seguendo un memorandum. Tutti i coordinatori - spiega Caccetta -saranno, a loro volta, inseriti in un’altra chat, attraverso la quale potranno scambiarsi segnalazioni e informazioni riguardanti zone diverse del territorio comunale. Nei quartieri dove saranno attivati i gruppi, verranno apposti specifici cartelli, in modo tale di “avvisare” della presenza del Controllo di vicinato.

Il coordinamento dell’attività sarà affidato alla Polizia Locale e i nominativi dei coordinatori dei Gruppi di Controllo di vicinato saranno comunicati alla prefettura, ma nessun cittadino aderente verrà “schedato”.

L’utilità di una nuova forma di protezione capillare sul territorio, è stata colta e proposta anche dal partito della Lega, che, tramite il segretario Lega Terni, Devid Maggiora, ha tirato fuori proprio la richiesta di attivare il controllo di vicinato in città. "Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di furti, atti vandalici e reati di vario tipo - afferma il rappresentante della Lega -. I cittadini chiedono più sicurezza, più presenza e più ascolto. Il controllo di vicinato rappresenta un modello efficace di collaborazione tra residenti, forze dell’ordine e istituzioni locali. Non si tratta di una forma di giustizia privata, ma un sistema partecipato e organizzato in cui i cittadini, adeguatamente formati, collaborano tra loro e con le autorità, segnalando tempestivamente situazioni anomale e comportamenti a rischio. Una maggiore attenzione civica strutturata, può diventare un deterrente per microcriminalità e degrado urbano. Chiediamo pertanto l’immediata attivazione di tavoli di lavoro con Prefettura, Questura e comitati di quartiere per introdurre il controllo di vicinato in maniera capillare, anche tramite specifiche delibere comunali, campagne informative e la creazione di referenti locali”.

“Stiamo attivando il controllo di vicinato nel rispetto del nostro programma elettorale, elaborato da Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, grazie alla collaborazione del nostro Francesco Caccetta e con la regia del delegato alla sicurezza, Raffaello Federighi. Sua Eccellenza il Prefetto - ha spiegato il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore (nella foto qui sopra) con un post sui social - da poco ci ha comunicato che il Ministero ha delegato, per le autorizzazioni del caso, proprio la dottoressa Orlando. Questa tipologia di sollecitazioni, provenienti dai partiti all’opposizione, quali la Lega - ha scritto Corridore - ci trovano aperti al dialogo e alla collaborazione, per una Terni in cui i cittadini abbiano una migliore percezione della sicurezza”.

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