La storia
Michele, lo studente dell'istituto Casagrande Cesi di Terni
Il lavoro fa rima con l’amicizia e la solidarietà. E’ proprio il caso di dirlo quando si parla di Michele, un ragazzo con disabilità cognitive, e Davide, titolare della pasticceria bar Creo di Terni. “Michele ha 17 anni - spiega mamma Paola - e frequenta il terzo anno dell’istituto alberghiero Casagrande Cesi. Lo scorso 3 giugno a Michele è stata data una grande opportunità: quella di far crescere la fiducia in se stesso e nelle proprie capacità e di immedesimarsi, per un giorno, nel suo ruolo di barman nell'ambito di un vero ambiente lavorativo.
Tutto questo è stato possibile, grazie alla generosità e soprattutto alla sensibilità di Davide, titolare, della pasticceria bar Creo, che ha messo a disposizione di Michele, gli spazi lavorativi per la preparazione di un cocktail analcolico. E un plauso va anche ai professori dell'istituto alberghiero che lo hanno supportato e indirizzato”. Un grande cuore quello di Davide che ha voluto regalare a Michele questa possibilità, davvero importante per il ragazzo. E' stata anche una lezione di vita in cui è emerso che non ci sono differenze quando si fanno le cose con il cuore. “La felicità di Michele al termine di questa esperienza era alle stelle - conclude mamma Paola - e lui stesso era sorpreso dalla reale considerazione ricevuta da parte di tutti.
Occasioni come questa, danno la possibilità ai ragazzi speciali di sentirsi valorizzati anche in contesti diversi da quelli della scuola e a noi famiglie di sperare e avere la forza di combattere affinchè, anche dopo la fine del percorso scolastico, possano continuare ad esprimere se stessi e le loro potenzialità, in altri ambienti sopratutto quelli lavorativi: a questo fine sono convinta, sposando il detto l'unione fa la forza, che se si fa rete tra le famiglie, la scuola e le piccole e medie realtà imprenditoriali locali, si può sperare di creare situazioni di maggior inclusività”.
Quello che manca alcune volte e in alcune occasioni è il fatto di avere fiducia in ragazzi speciali e invece Davide ha creduto in Michele. Quando c'è l'amore e la solidarietà non serve altro. Regalare questi gesti ai ragazzi speciali è tanto e significa donare gioia e cuore. Molte volte accade che piccole azioni possono diventare grandi cose. E magari tra qualche anno Michele, quando si sarà diplomato, potrà avere tante occasioni di lavoro e potrà incontrare di nuovo Davide o altre persone sulla sua strada.
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