EDILIZIA PUBBLICA
“Sono 400 gli alloggi popolari vuoti non assegnati perché necessitano di manutenzione. Inoltre 100 alloggi popolari sono stati restituiti dagli occupanti all'Ater per svariati motivi tra i quali decessi o abitazioni fatiscenti”. Questi i numeri comunicati dai sindacati degli inquilini - Rossano Iannoni per Sunia Umbria, Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat - in risposta alle critiche arrivate dall’assessore all’Edilizia residenziale pubblica del Comune di Terni, Giovanni Maggi, sui temi di politica abitativa.
“Le richieste di case popolari a Terni sono circa 600 – continuano i sindacati - e a disposizione ci sono appena una settantina di case. Se riuscissimo a sistemare anche solo una parte di quei 400 appartamenti avremmo quasi risolto il problema dell’edilizia residenziale pubblica in città. In questo caso chiediamo nuovamente alla Regione che dal prossimo bilancio vengano stanziati ogni anno dai 5 ai 7 milioni di euro per iniziare a mettere mano a queste manutenzioni”.
Le organizzazioni sindacali degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, in merito alle critiche sollevate dall'assessore, hanno voluto fare chiarezza. “Le nostre osservazioni – evidenziano i sindacati – vengono rivolte a tutti i soggetti coinvolti, ognuno per le sue competenze e indistintamente dal partito politico di appartenenza. Il Comune deve occuparsi di redigere i suoi regolamenti e organizzare il lavoro dei suoi organi. Gli altri enti si occuperanno dei loro compiti. Per cui non ci aspettavamo tale reazione stizzita dell’assessore Maggi, ma tutt’al più un sollecito da parte sua alla Regione e ad Ater a intervenire su quanto di loro competenza”.
Chiarita questa questione, Rossano Iannoni per Sunia Umbria, Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat Terni sono entrati nello specifico delle questioni. Innanzitutto il tema dei contributi per gli affitti: “E’ assolutamente normale – dicono i rappresentanti degli inquilini – che il sindacato chieda al Comune un contributo per gli affitti, intervento che viene fatto in molte città d’Italia. Il Comune deve sentire questo problema anche come suo. La stessa richiesta di fondi l’abbiamo fatta alla Regione Umbria e al Governo. Ognuno deve fare la sua parte”.
C’è poi il tema dell’emergenza abitativa. “Sono anni – continuano ancora Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini – che chiediamo un bando aperto. C’è bisogno che il Comune e l’Ater mettano a disposizione appartamenti per chi ha un’emergenza immediata”. C’è infine, il tema delle mobilità degli alloggi, questione anche questa, spiegano i sindacati, che “è stata sollevata sia al Comune che alla Regione”. Ma c’è anche un’altra questione sollevata dall’assessore Maggi: l’opportunità che nella commissione che assegna gli alloggi sia prevista anche la presenza di un rappresentante degli inquilini poiché, secondo Maggi: “Le domande per gli alloggi vengono fatte con il supporto delle organizzazioni sindacali e non è corretto che chi ha collaborato alla presentazione delle domande vagli le istanze”.
In questo caso i sindacati hanno concluso rispondendo: "Se ci pensassero il Comune, gli assistenti sociali o gli sportelli dei cittadini ad aiutare le persone a redigere le domande, la cui compilazione è estremamente complessa per chi non è competente, noi verremmo sollevati da una grande incombenza. Magari fosse così, ma purtroppo nessun ente si occupa di questo. Tant’è che i tre quarti delle domande presentate passano per gli uffici delle organizzazioni sindacali. E nel caso, invece, il Comune si prendesse questo incarico di assistere i cittadini, quindi poi il Comune non dovrebbe essere presente in commissione per conflitto di interesse? La commissione si occupa solo di verificare che quanto certificato dai cittadini rispetti quanto previsto dalle leggi”.
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