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Il caso

Terni, il sindaco Bandecchi alza la voce contro Umbria Jazz. E spunta l'idea di organizzare un nuovo festival di gospel

Dopo le polemiche scoppiate in consiglio comunale c'è stato un incontro tra i vertici di Uj e l'assessore comunale Alessandra Salinetti che è servito a stemperare la tensione, trovando una soluzione più adeguata per tutti

06 Maggio 2025, 04:53

stefano bandecchi sindaco terni

Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi

Niente Umbria Jazz a Terni: quest’anno salta l’edizione ternana denominata Umbria Jazz Weekend. Era nell’aria dopo le recenti polemiche tra il Comune ed il patron del Festival Carlo Pagnotta, ma lunedì 5 maggio, in consiglio comunale, è stato il sindaco Stefano Bandecchi a mettere in chiaro la situazione: “Non vogliamo una edizione rappezzata a settembre. Si svolgerà durante le festività di Pasqua e sarà concentrata sulla calendarizzazione degli eventi”. Poi, nel pomeriggio, l’incontro a palazzo Spada tra l’assessore al Turismo Alessandra Salinetti, il direttore artistico di UJ Carlo Pagnotta e il presidente della Fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzone, incontro definito “molto positivo” e come “grande intesa per un grande evento del 2026”. Ma andiamo con ordine. Tutto è partito dall’interrogazione presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marco Celestino Cecconi, da Cinzia Fabrizi del gruppo Misto e da Francesco Maria Ferranti di Forza Italia. Lo stesso Cecconi si può dire che parla il linguaggio di Umbria Jazz in famiglia: ai tempi del sindaco Ciaurro era stata la sorella Cristina, assessore ai Grandi Eventi, a promuovere l’Umbria Jazz ternana con il Gospel & Soul Easter festival, un vero successo che vide flussi di persone accorrere a Terni, un evento poi esploso in una travolgente serata al Videocentro con balli e cantanti di fama internazionale.

Un festival ternano poi denominato Umbria Jazz Spring che dunque caratterizzava Terni e chiudeva e definiva il cerchio della kermesse con le date estive di Perugia, quelle invernali e natalizie di Orvieto e quelle pasquali del secondo capoluogo umbro. Una organizzazione che ha sempre visto il parere favorevole di Pagnotta che da anni ha sostenuto la volontà di fare il Festival ternano nel periodo pasquale. Questo non è affatto un dettaglio in quanto, seppure ci sia una non lieve tensione, potrebbe essere importante per ricucire quello che potrebbe già essere uno strappo. Almeno fino a pochi giorni fa, visto poi l’evolversi della situazione nella giornata di ieri. Nell’atto presentato dai gruppi di opposizione in consiglio comunale, “si impegna il primo cittadino a programmare con la Fondazione stessa un’edizione ternana fortemente riconoscibile ed adeguatamente promossa, oltre che a costruire le migliori condizioni di contesto per il successo della manifestazione, sotto gli aspetti della logistica, del sostegno economico, della ricerca di risorse aggiuntive attraverso sponsorizzazioni stabili e di agevolazioni tariffarie”.

“Ad oggi - ha detto Bandecchi - questa edizione fatta a Terni ormai da anni è rappezzata. Come se Terni debba sempre accontentarsi non dell’eccellenza, ma di altro. Noi vorremo sicuramente saltare quest’anno. Vorremmo ricominciare l’anno prossimo con qualcosa di molto più deciso, più umbro-ternano. Al costo di chiamarlo Umbria Gospel. Detto questo, sicuramente si farà in primavera, intorno a Pasqua. Quando si potrà identificare qualcosa, concentrandosi su una calendarizzazione”. E sul gospel: “Una musica che interessa a tutti, che dà carica, dà brio. In tanti arriveranno dagli Stati Uniti, Germania, Canada. Nelle chiese di Terni e nelle piazze i vari gruppi si esibiranno. Vogliamo uscire da questa mediocrità dell’essere tutto e dell’essere niente. Salteremo l’edizione del 2025, se Pagnotta vorrà farla con noi faremo quella di primavera. Differentemente, inventeremo qualcos’altro. Non possiamo essere la sottoveste di Perugia”.

Fin qui il consiglio comunale. Poi l’incontro: “Abbiamo riferito ai massimi responsabili di Umbria Jazz le indicazioni del sindaco e le risultanze del dibattito del consiglio comunale - ha detto l’assessore Alessandra Salinetti. Abbiamo chiesto di valutare insieme la possibilità di fare una grande edizione nel 2026, magari con una connotazione identitaria e una calendarizzazione da ripetersi negli anni. Questo perché per il 2025 i tempi a disposizione sono veramente ridotti e non sufficienti per inserirsi in un circuito internazionale quale il marchio Umbria Jazz e Terni meritano. Abbiamo condiviso che a Terni spetti un appuntamento internazionale, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Abbiamo anche deciso di valutare la possibilità di convogliare le risorse del 2025 sul 2026, per che per una grande manifestazione occorre un piano economico superiore alle possibilità di quest'anno. Siamo convinti - ha concluso - che il clima produttivo di questo pomeriggio possa dare ottimi risultati”.

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