Il caso
Ilaria Sula, la studentessa uccisa dal fidanzato
“A chi si macchia di reati come quello che è costato la vita alla nostra concittadina darei 10 anni di galera al termine dei quali procederei con la pena di morte”. Così Stefano Bandecchi a pochi giorni dall’omicidio di Ilaria Sula. “Sono stato sempre contrario alla pena di morte, ma a mali estremi estremi rimedi. E ora la situazione non è più tollerabile.
Non possiamo continuare a tenere il conto delle vittime con un elenco che si allunga senza fine. I femminicidi sono ormai all’ordine del giorno. In Italia - aggiunge -sembra facile ammazzare una donna solo perché ha detto di no. E questo - sbotta il leader di Ap - è inconcepibile. Anche perché c’è pure l’aggravante di un amore, chiaramente malato, con cui questi criminali vorrebbero giustificare le loro azioni efferate. Poi, una volta in carcere, questi assassini diventano come agnellini e tutti sono pronti a dire che, in fondo, in fondo, erano bravi ragazzi. Così non si può continuare”.
Bandecchi ricorda che in vita sua non ha mai alzato una mano su una donna. “Sono stato con chi mi ha detto sì e quando ho ricevuto dei no - prosegue - ho alzato i tacchi e me ne sono andato. Chi arriva ad uccidere di fronte ad un rifiuto è preda di un egocentrismo malato che lo fa sentire più importante della donna che ha di fronte e della sua stessa vita. E non mi si venga a dire che dobbiamo darci da fare con l’educazione.
Ogni proposta - conclude il sindaco di Terni - serve, ma davanti a questi crimini quasi quotidiani servono le maniere forti.
Ecco perché torno a dire che ci vuole la condanna a morte per chi è responsabile di questi femminicidi”. Infine il primo cittadino ha annunciato che a Terni sarà lutto cittadino il giorno dei funerali della studentessa universitaria di 22 anni.
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