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La tragedia

Terni, dopo 6 giorni di agonia è morto l'operaio di 26 anni ustionato mentre stava lavorando

Il dipendente di Tapojarvi presentava gravissime ustioni sul 77% del corpo. Lascia i genitori e la sua compagna

Antonio Mosca

16 Marzo 2025, 20:36

operaio morto terni lavoro

Sanderson Mendoza, l'operaio morto a 26 anni

Non ce l’ha fatta Sanderson Mendoza, l’operaio di 26 anni di Tapojarvi, rimasto ustionato sul 77% del corpo dopo un infortunio sul lavoro accaduto lunedì 10 marzo a Terni, nel polo Ast. Nel tardo pomeriggio di domenica 16 marzo il suo cuore ha cessato di battere nel centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma dopo un’agonia di 6 giorni. Lascia i genitori e la sua compagna.

Cordoglio è stato espresso dalla presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e dalla giunta. “Siamo vicini ai familiari e ai colleghi dell’operaio morto - ha affermato la presidente Proietti. Il tema della sicurezza sul lavoro deve rimanere prioritario per la tutela dei lavoratori e per garantire anche la qualità degli ambienti di lavoro. La Regione Umbria sarà in prima linea con un piano ad hoc potenziando l’attività di controllo nelle fabbriche con un'attenzione anche alla formazione obbligatoria dei lavoratori e al rispetto dei protocolli di sicurezza. Intensificheremo, in base alle nostre competenze, le attività di prevenzione”.

“La morte del giovane operaio che lavorava all'interno di Ast - ha commentato il sindaco Stefano Bandecchi - è una bruttissima notizia che colpisce tutti noi e tutta la città di Terni. La sera del gravissimo incidente ho avuto modo di dimostrare di persona la mia vicinanza ai suoi familiari. Riconfermo tutto il mio impegno di sindaco e di personaggio pubblico affinchè i luoghi di lavoro siano occasione di sviluppo, indipendenza economica, realizzazione professionale e personale e non certo di morte”. “È inaccettabile dover continuare a commentare morti sul lavoro che non possono e non devono essere considerate fatalità”, dichiarano i rappresentanti politici e istituzionali di Fratelli d’Italia. “Oggi - dicono - è il momento del cordoglio e della vicinanza alla famiglia della vittima. Al tempo stesso, è però necessario fare piena luce sulle cause dell’incidente e accertare ogni eventuale responsabilità affinché tragedie simili non si ripetano”.

Sul fronte sindacale il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò, ed il segretario generale della Fim Cisl Umbria, Simone Liti, parlano di “inaccettabile strage quotidiana sul lavoro”. Dalle 20 di domenica 16 marzo alle 22 di lunedì 17 marzo è stato proclamato uno sciopero nel sito Tapojarvi. Sciopero che i sindacati e le Rsu hanno poi esteso, con le stesse modalità, a tutto il personale diretto e delle ditte terze di Ast e Tubificio. L’astensione dal lavoro è iniziata subito dopo la messa in sicurezza degli impianti.

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