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L'INIZIATIVA

Terni, intitolare una Via al Pampepato: oltre 100 firme consegnate in Comune

11 Marzo 2025, 20:28

Terni, intitolare una Via al Pampepato: oltre 100 firme consegnate in Comune

Il Pampepato ternano

L'iter per la intitolazione di una "Via del Pampepato" nella città di Terni - località dove il dolce è riconosciuto come prodotto tipico - può finalmente entrare nel vivo. Infatti, sono state presentate al Comune di Terni, attraverso un invio telematico certificato (PEC), e agli assessori e dirigenti competenti tramite posta elettronica, più di 100 sottoscrizioni raccolte con l'obiettivo di dedicare una via cittadina a questo dolce locale, conformemente all'articolo 9 del Regolamento della Toponomastica, che richiede un minimo di 50 firme.

Questa iniziativa di carattere popolare è stata promossa da Marta Rosati, con la collaborazione del Met Bistrot e delle pasticcerie Marchetti ed Evy di Terni. A sostegno della richiesta, è stata sottolineata la storica tradizione legata al Pampepato, che coinvolge sia le famiglie che le moderne attività dell’arte dolciaria. Si è inoltre ricordato l'impegno di molteplici enti e produttori per ottenere la certificazione IGP nel 2020 e si è fatto riferimento alle radici antichissime e al valore identitario di questa delizia solstiziale.

L'iniziativa trae origine dall'entusiasmo generato da "Sweet Pampepato", un evento organizzato da Confartigianato e Sgp Grandi Eventi, con il supporto della Camera di Commercio dell'Umbria e il contributo della Fondazione Carit, del Comune di Terni, della Provincia di Terni e della Regione Umbria, già alla sua prima edizione nel novembre del 2024.

L'auspicio è che si possa celebrare l'intitolazione di uno spazio pubblico al Pampepato durante la prossima edizione di "Sweet Pampepato", valorizzando così la natura popolare di questa iniziativa e riaffermando che il Pampepato è davvero un "patrimonio della Ternanità".

"E qualora i rappresentanti di altre specialità culinarie come la "ciriola", il "pane sciapo" e la "pizza grassa" si sentissero trascurati, si potrebbe sempre pensare - suggerisce l'ideatrice Marta Rosati - a un progetto più ambizioso, ipotizzando la creazione di un vero e proprio quartiere dedicato ai buongustai".

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