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Tragedia sfiorata

Terni, fuori pericolo il nuotatore colto da infarto a 45 anni mentre era in piscina. Salvato dall'istruttore

Dopo i primi soccorsi, che l'hanno strappato alla morte, l'uomo è stato trasportato all’ospedale dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico

06 Marzo 2025, 23:11

terni nuoto carlo galeazzi

Carlo Galeazzi, l'istruttore che ha salvato la vita al nuotatore

Momenti di paura mercoledì 5 marzo alle Piscine dello Stadio di Terni per un uomo colpito da un infarto che sarebbe potuto essergli fatale. Solo la tempestività dell’allenatore e di tutto lo staff della struttura gli ha letteralmente salvato la vita. L’uomo, un atleta ternano di 45 anni, si stava allenando con la squadra master Ternana Nuoto. Uscito dalla vasca si è sentito male e si è accasciato a terra. Di corsa l’allenatore della squadra master e assistente bagnante in servizio alle Piscine dello Stadio, il 28enne Carlo Galeazzi, si è precipitato nello spogliatoio e con il defibrillatore gli ha salvato la vita.

E’ lo stesso Galeazzi a raccontare i fatti: “E’ stata tutta una situazione molto frenetica, devo dire che un mese fa ho fatto il rinnovo del corso Blsd per apprendere le tecniche di rianimazione. In sostanza lui, già mentre si allenava, accusava un fastidio al torace e senso di vomito.

Ho pensato a un’indigestione, noi raccomandiamo sempre di non mangiare prima dell’allenamento, poi però continuava ad accusare questo forte dolore al petto e una compressione con formicolio al braccio sinistro, io so che questo è un sintomo da infarto, così gli ho subito raccomandato di farsi una doccia rapida e di chiamare un dottore, pregando un altro atleta di accompagnarlo. Invece pochi attimi dopo mi hanno chiamato dallo spogliatoio perché si era accasciato ed era rigido.
A quel punto - continua - la freddezza ha preso il sopravvento: sono subito andato a prendere il defibrillatore, quando sono tornato gli altri dello staff gli stavano facendo il massaggio cardiaco, io ho eseguito la manovra della respirazione poi ho praticato una prima scossa elettrica con il defibrillatore, quindi un altro massaggio cardiaco, e di nuovo un’altra scossa, quella che poi lo ha fatto riprendere. Lui ha preso coscienza lentamente, gli parlavamo, pian piano è riuscito a controllare l’occhio e tutti abbiamo tirato un respiro di sollievo perché abbiamo capito che non c’era innanzitutto una morte cerebrale e rispondeva ai miei stimoli.
Quando sono arrivati i soccorsi del 118 lui già riusciva a parlare”. Il 45enne è stato trasportato all’ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Ora è fuori pericolo grazie alla tempestività e alla professionalità degli operatori delle Piscine dello Stadio. “Nel corso della serata di mercoledì 5 marzo – aggiunge Galeazzi – lui mi ha mandato un messaggio per rassicurarmi e poi l’ho sentito con un vocale per ringraziarmi. Siamo stati una squadra fino all’ultimo, questo è il nostro lavoro, non ci deve ringraziare”. Lavoro di squadra, come evidenzia anche Marco Peciarolo, coordinatore della scuola nuoto e degli assistenti bagnanti di Piscine dello Stadio: “Vorrei sottolineare l’impegno congiunto di tutto lo staff presente in piscina, chi faceva il massaggio cardiaco, chi chiamava il 118, chi si occupava di tenerlo nel modo giusto, tutti hanno fatto rete per salvare una vita. Il mese scorso abbiamo formato tutti i nostri collaboratori con i corsi di salvataggio sia per la piscina che per la palestra, abbiamo il defibrillatore fondamentale in queste situazioni. Lui lo abbiamo sentito con tutta la sua famiglia e ha voluto ringraziarci. Siamo tutti contenti che oggi possiamo raccontare una storia a lieto fine”.

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