Terni, Ast-Arvedi, il prefetto Orlando riceve i sindacati: chiederà chiarimenti al Mimit sull'Accordo di programma

Il nodo delle Acciaierie di Terni arriva sul tavolo del prefetto. Un confronto richiesto il 24 gennaio in maniera unitaria dai sindacati, alla luce della mancata convocazione di un tavolo tecnico sulle proposte contro il caro energia, per dare risposte all'azienda di viale Brin.

Occorre accelerare i tempi per la vertenza Ast Arvedi, ma senza una svolta sulle bollette energetiche sono a rischio decine di posti di lavoro. E’ stato il grido di allarme che i segretari territoriali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Ugl, i coordinatori della Rsu e i segretari confederali hanno lanciato, nell’incontro nella sede della Prefettura di Terni, al prefetto Antonietta Orlando.

I rappresentanti sindacali hanno espresso al prefetto la preoccupazione per i ritardi per la firma dell’Accordo di programma. A febbraio 2022, il gruppo Arvedi, guidato dal cavaliere Giovanni Arvedi, che aveva acquisito Ast dai tedeschi della ThyssenKrupp, aveva annunciato il rilancio del sito con un investimento di 1 miliardo di euro, ma aveva messo anche sul piatto interventi per frenare il caro energia.

L’azienda cremonese, in questi anni, non è stata con le mani in mano, ha effettuato investimenti che superano 250 milioni, ee effettuato decine di nuove assunzioni di personale. La neo inquilina di Palazzo Bazzani si è impegnata a mettere al corrente della situazione il Mimit, ministero delle Imprese e del made in Italy, retto da Adolfo Urso, per esprimere le preoccupazioni del sindacato e raggiungere l’obiettivo prefissato alla fine del mese di febbraio 2025. Per i rappresentanti dei lavoratori il prefetto ha dimostrato molta sensibilità nel voler accompagnare la discussione sull'Accordo di programma e sulle ripercussioni in caso di mancata sottoscrizione.