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IL PROGETTO

Il rilancio del Parco delle Fonti di Sangemini, completata la bonifica dell'area verde

Antonella Lunetti

27 Gennaio 2025, 09:59

Il rilancio del Parco delle Fonti di Sangemini, completata la bonifica dell'area verde

L'ingresso del Parco delle Fonti di Sangemini

Da un’area divenuta negli anni, per lo stato di abbandono, una vera e propria foresta incolta, a una storica e prestigiosa superficie che torna a svelare la sua eccezionale bellezza. E’ questo l’impatto visivo che appare gettando lo sguardo oltre la rete di recinzione che delimita il Parco delle Fonti di Sangemini, nel comune di San Gemini in provincia di Terni. Sono stati infatti eseguiti e da poco conclusi i primi interventi, legati alla bonifica della parte verde della vasta superficie, dopo l’acquisizione da parte della società “Terme & SPA Italia” di una sezione dell’area. L’intervento milionario, presentato nell’estate del 2023, punterà a ridonare al territorio un parco termale d’eccellenza e un parco avventura, per richiamare fiumi di turisti. Lo spazio occupato dal parco, in gran parte, è rimasto di proprietà del Comune di San Gemini, ma nell’area passata di mano una parte dei lavori è già stata completata.

“Un grande lavoro di ripulitura” conferma il sindaco di San Gemini, Luciano Clementella. Il Parco delle Terme, aperto fin dal 1889, venne rilanciato dalla Società per Azioni dell’Acqua Minerale Sangemini, controllata dalla famiglia Violati, negli anni ‘60. Alberto Violati, che un decennio prima si era rivolto all’architetto fiorentino Pietro Porcinai per la progettazione del giardino della sua abitazione a San Gemini, invitò il celebre paesaggista a effettuare un sopralluogo e quindi a predisporre il progetto. Fu lui ad occuparsene. Oggi quell’articolata superficie verde - circa 7 ettari ancora del Comune e un ettaro della nuova società “Terme & SPA Italia” - punta a tornare ad essere un luogo di grande attrazione turistica.

La ripulitura del verde è stata eseguita dalla società S. B. Legnami di Manciano (Grosseto). Dopo i preliminari sopralluoghi, effettuati anche con personale forestale e dell’amministrazione locale, l’intervento di pulizia durato alcuni mesi è consistito nella rimozione delle piante cadute e pericolanti, potature, pulizie sopra i tetti degli immobili, ripristino delle fognature. E’ stato impegnativo anche l’aspetto dello smaltimento di tutto il materiale vegetale accumulato. Ma l’area è stata completamente rimessa in sicurezza. Un iter comunque complesso, dal momento che esistono leggi che regolamentano in maniera ferrea gli interventi sulle piante di una certa dimensione, che vanno valutate una ad una e necessitano di specifiche autorizzazioni. Un’area, del resto, sottoposta a vincolo paesaggistico, che già di per sé pone davanti iter articolati prima di poter compiere qualsiasi tipo di azione. Ma intanto si guarda già al secondo step.

“Come Comune - afferma il sindaco Clementella - cercheremo di stringere un accordo per collegare il parco di nostra proprietà con l’area delle terme. Abbiamo letto che è stato ultimato il Parco termale urbano delle ex scuderie De Montel a Milano, per cui immaginiamo che una volta aperto (si parla del primo aprile 2025, ndr) la società, che è la stessa, potrà dedicarsi più a tempo pieno a questo ‘nostro’ progetto”. Ma intanto c’è anche la questione sorgenti da inquadrare. A fine anno è scaduta la concessione per le acque minerali e la Regione Umbria dovrà predisporre il nuovo bando, dove sarà anche contemplata la parte riguardante la concessione per l’imbottigliamento e quindi quella parte di riserva di acqua da destinare invece alle terme.

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