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Il caso

Terni, immigrato ubriaco aggredisce la compagna e ferisce un carabiniere intervenuto per sedare la violenta lite scoppiata in famiglia

Il sindacato Unarma lancia l'allarme per le condizioni di sicurezza in cui lavorano i militari e sollecita l'utilizzo del taser per chi presta servizio quotidiano lungo le strade

Antonio Mosca

29 Dicembre 2024, 06:07

Un carabiniere è rimasto ferito mentre tentava di sedare una violenta lite in famiglia scoppiata nella notte all’interno di un’abitazione. L’uomo ed un suo collega si sono trovati di fronte un immigrato, visibilmente ubriaco, che, dopo avere aggredito la compagna, si è scagliato contro di loro.

I due carabinieri della stazione di Terni hanno cercato di contenerlo, ma l’uomo era fuori sè e all’improvviso ha sferrato un pugno in pieno volto al militare più anziano. Quest’ultimo ha poi dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria che gli hanno riscontrato ferite guaribili in 10 giorni. I carabinieri hanno comunque completato il loro intervento, mettendo al sicuro la donna, immobilizzando l’aggressore con l’aiuto di altre pattuglie e segnalando il fatto alla competente autorità giudiziaria. Ma ora resta l’amarezza per l’ennesimo episodio che dimostra quanti problemi ci siano per chi ogni giorno lavora per garantire la sicurezza pubblica.

L’associazione sindacale dei carabinieri Unarma coglie l’occasione per esprimere solidarietà al collega ferito e denunciare un fenomeno che ha ormai superato il livello di guardia. Sotto accusa “l’ormai grave e protratta carenza di personale che coinvolge in particolare le stazioni carabinieri del territorio. Si allunga la lista dei feriti fra gli appartenenti alle forze dell’ordine, ormai non più in grado di difendersi adeguatamente, considerate le lacune nelle dotazioni oltre che nelle norme che li dovrebbero tutelare. Sarebbe auspicabile che venisse affrontata seriamente la problematica, sia dalla compagine politica che dalle autorità civili e militari locali, in quanto il sacrificio degli operatori in divisa, spesso costretti ad operare da soli, nei weekend e durante la notte, senza supporto di altre pattuglie, è giunto al limite di tolleranza.

I reparti dell’Arma - afferma Eugenio Gallo, vicesegretario generale Unarma per la regione Umbria - sono ormai ridotti all’osso e con equipaggiamenti non più idonei a fronteggiare eventi del genere. Fa specie che il capo pattuglia, malgrado sia un istruttore all’utilizzo del taser, non ne fosse dotato durante il servizio in quanto non ne è prevista l’assegnazione ai reparti minori, quali le stazioni dei carabinieri. È assurdo che i militari che svolgono un servizio quotidiano sulla strada siano sprovvisti del taser”.

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