Il caso
Le indagini sono condotte dalla polizia
Convalida del fermo e conferma della custodia cautelare in carcere: queste le decisioni del gip di Terni, Barbara Di Giovannantonio, nei confronti del 41enne rumeno I.I.L., accusato di essere colui che nella tarda serata di venerdì 6 dicembre, nei pressi di Porta Sant'Angelo, ha accoltellato al torace un 28enne tunisino al culmine di una lite per motivi futili. Il giovane, ricoverato con riserva di prognosi, non è in pericolo di vita, ma le lesioni non hanno riguardato organi vitali per una questione di pochissimi centimetri.
L'udienza si è tenuta mercoledì 11 dicembre, con il 41enne difeso dall'avvocato Maurizio Cecconelli. Sostanzialmente contrastanti le versioni rese dal presunto aggressore, dalla vittima e dagli altri testimoni - in particolare i due amici del 28enne che erano con lui al momento dei fatti - in merito alla dinamica del grave episodio. Di certo c'è che il giovane è stato colpito al torace da un fendente netto e che le indagini, fra immagini delle telecamere, testimonianze e oggetti - indumenti, bicicletta, coltelli - posti sotto sequestro dagli investigatori della squadra mobile di Terni durante la perquisizione presso il domicilio del 41enne, sembrano restituire un quadro univoco circa la presenza dell'uomo sul luogo e al momento dell'aggressione.
Il tutto per una lite nata quando il 41enne, transitando in bicicletta accanto ai tre amici a Porta Sant'Angelo, li ha urtati. Ne è nato un parapiglia - tanto che anche i tre sono stati denunciati per rissa - con il ferimento finale, dopo il quale il giovane si è trascinato fino a piazza Dalmazia dove è stato soccorso dal 118.
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