Il caso
L'ex Fabbrica d'armi a Terni in viale Brin
Avrebbe dovuto essere il classico incontro rituale di fine anno con il consueto scambio di auguri di Natale. E invece la riunione con il tenente generale Sergio Santamaria, comandante del Tramat, che si occupa della logistica per le forze armate, si è trasformata in una strigliata pubblica dei dipendenti del Pmal, l’ex Fabbrica d’armi di Terni. Così almeno l’hanno percepita molti lavoratori presenti all’incontro e il coordinatore di Uilpa Difesa Terni, Nicola Canali.
“I dipendenti del Polo di mantenimento delle armi leggere di viale Brin - denuncia il sindacato - non rispondono ai suoi criteri di efficienza e produttività. Nel suo discorso di appena una ventina di minuti il comandante non ha fatto altro che imputare la bassa produttività del nostro stabilimento alla nostra scarsa voglia di applicarci nel lavoro e di portare a casa un buon risultato produttivo”. Secondo Canali, però, la realtà è ben diversa.
“Dei poco meno di 400 dipendenti civili sulle cui forze dovrebbe contare, oggi - osserva - il Pmal ne ha meno di 150. E non per assenteismo, ma perché a nulla sono serviti gli appelli di questa ed altre organizzazioni sindacali”. E le ultime assunzioni? Per il sindacato sono state una goccia al mare e non sono riuscite minimamente a compensare i dipendenti andati in pensione. Cosa che, tra l’altro, ha impedito un affiancamento formativo dei più anziani nei confronti delle nuove leve. E intanto l’età media del personale continua a salire mentre i capannoni di viale Brin sono sempre più desolatamente vuoti. E’ pur vero che entro il 2026 l’organico dovrebbe rafforzarsi di un centinaio di unità, ma per il sindacato è ancora troppo poco anche perché “manca un piano di assunzioni tramite concorsi per il personale amministrativo”.
“Di fronte ad un salone pieno di dipendenti, il generale Santamaria si è lanciato in una sperticata lode del lavoro svolto dal privato ovviamente in relazione al nostro, facendo addirittura dei paragoni e dimenticando - conclude il sindacalista della Uil - l’altissima professionalità tecnica del nostro personale che fa di noi un punto di eccellenza degli stabilimenti militari della Difesa e l'esponenziale differenza in termini di spesa per lo Stato nel fare eseguire la stessa lavorazione al Pmal o ai privati”.
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