Il caso
La frana sulla strada a Cesi
“Siccome i lavori richiedono particolare impegno e progettazione adeguata, passeranno almeno altri 4 mesi prima di poter riaprire la strada per Cesi”. A dirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni, Giovanni Maggi, in risposta a un’interrogazione presentata martedì 3 dicembre in aula dal consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Celestino Cecconi. La strada in questione è via della Lince, detta la lunga di Cesi, chiusa dallo scorso 31 ottobre a seguito della caduta di un grosso masso sulla carreggiata. I lavori per la messa in sicurezza della parete rocciosa si stanno prolungando e la situazione sembra più complicata del previsto, tra le lamentele degli abitanti di Cesi costretti a percorrere una via secondaria e pericolosa.
Maggi ha illustrato le fasi dell’intervento che ha visto già numerosi sopralluoghi da parte di tecnici e di geologi. “E’ stato necessario chiudere la strada – spiega l’assessore – una decisione che è stata presa da subito in sinergia con la Provincia di Terni. E’ stato effettuato un primo intervento con un drone, ma poi ci siamo resi conto che non era sufficiente e così sono intervenuti alcuni rocciatori sul posto per vedere direttamente la situazione. Ci siamo resi conto che la questione era piuttosto grave, con una caduta di piccoli massi. C’era stato già un finanziamento di 400 mila euro per via della Lince ed è stata fatta la progettazione per poi avviare i lavori.
La progettazione – rimarca Giovanni Maggi - deve essere molto accurata per via dei vari vincoli naturalistici e paesaggistici e per questo si parla di circa 4 mesi per poter riaprire la strada. In ogni caso - evidenzia – c’è l’impegno a ridurre i lavori a tre mesi per risolvere i problemi, il Comune poi si sta impegnando per monitorare anche la cosiddetta corta di Cesi, di recente ripulita da sterpaglie e alberi sporgenti”. Cecconi, dal canto suo, si è detto soddisfatto della risposta, “ma – ha precisato - a febbraio rifacciamo il punto”.
A intervenire anche il capogruppo di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti, che dopo aver ringraziato l’assessore Maggi per la risposta tempestiva ha chiesto di monitorare per bene la situazione: “Chiedo una valutazione complessiva - ha rimarcato - per non ritrovarci di nuovo tra pochi mesi alle prese con analoghi problemi”.
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