Il convegno
Un momento del convegno al PalaSì di Terni (Foto Stefano Principi)
L’attualità del pensiero politico del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, è stata al centro del riuscito convegno che si è svolto sabato 23 novembre al PalaSì di Terni, su iniziativa di Maestrale Group. A parlarne sono state tre illustri relatori che a vario titolo e in diversi momenti hanno collaborato con lo statista democristiano. Si tratta del presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassare, folignate di nascita ma ternano d’adozione, del direttore del Master di Intelligence dell’Università della Calabria, Mario Caligiuri, e del presidente della sezione regionale della Corte dei Conti dell’Umbria, Antonello Colosimo. E proprio quest’ultimo si è soffermato a lungo sull’alto profilo istituzionale di Cossiga, ma anche sul fine giurista e uomo di fede.
A tal proposito ha ricordato il viaggio che ebbe modo di fare con Cossiga e l’allora cardinal Ratzinger. “Parlavano con grande naturalezza di temi di alta teologia e - ha aggiunto - si percepiva una grande armonia nelle loro parole”. Colosimo ha anche parlato dello strettissimo rapporto che Cossiga aveva con Aldo Moro, che gli conferì nel 1966 il suo primo incarico governativo, ma anche con Giulio Andreotti e Bettino Craxi che andò a trovare personalmente negli ultimi anni in Tunisia. E poi il suo ruolo sugli euromissili e per evitare il golpe militare nella Polonia che stava cercando di uscire dal comunismo.
Non sono mancati gli aneddoti più personali e privati sul presidente che talvolta si recava in Umbria per raccogliersi in preghiera ad Assisi, ma anche per andare a trovare un suo ex compagno di scuola.
Il professor Baldassarre ha ricordato la notizia della sua nomina a giudice della Corte Costituzionale che lo raggiunse quando era in vacanza in un camping della Corsica. “Il presidente - ha aggiunto - amava scherzare e non aveva vie di mezzo. O eri suo amico o non lo eri affatto. Un giorno mi chiamò e con urgenza mi disse di raggiungerlo a casa sua. Una volta arrivato mi mostrò il telefono rosso che avrebbe squillato in occasione di ogni emergenza internazionale. E proprio quella volta lo sentimmo squillare. Tutti ci guardammo sorpresi, ma subito dopo venimmo a sapere che aveva squillato per errore”. Baldassarre ha anche sottolineato la dirittura morale del presidente e la sua statura politica. “Oggi - ha aggiunto - non vedo un erede che sia alla sua altezza”.
Il professor Caligiuri si è invece sofermato su Cossiga maestro di intelligence. “Fu il primo, proprio su delega di Moro, a capire l’importanza dei servizi di informazione e a dare loro un’organizzazione adeguata. Cossiga - ha aggiunto - era anche un appassionato di nuove tecnologie a cui si dedicava senza risparmio. I valori che ha ispirato la sua azione politica negli anni sono ancora di grande attualità, anche per le giovani generazioni”.
Folto il pubblico che ha seguito il convegno, coordinato dal giornalista del Corriere dell’Umbria, Antonio Mosca. Era presente, tra gli altri, il capostruttura della Comunità Incontro, Giampaolo Nicolasi, con alcuni ragazzi in cammino di Molino Silla.
Il ricco materiale, che è emerso durante l’incontro, sarà presto raccolto in una pubblicazione.
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