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TERNI

Nell'azienda agricola 15 lavoratori in nero su 25 dipendenti: maxi sanzione da 30 mila euro

I controlli della Guardia di Finanza. Nel 2024 già 14 imprenditori nei guai

21 Novembre 2024, 10:38

Nell'azienda agricola 15 lavoratori in nero su 25 dipendenti: maxi sanzione da 30 mila euro

La Guardia di Finanza di Terni, coordinata dal Comando Provinciale, nell’ambito del rafforzamento degli interventi volti al contrasto del lavoro sommerso hanno eseguito un controllo nei confronti di un’azienda agricola dedita anche al confezionamento di articoli da regalo per le prossime festività natalizie, rilevando la presenza di 25 dipendenti di cui 15 sprovvisti di regolare contratto di lavoro.

In ragione del superamento della soglia del 10% di lavoratori “in nero”, la ditta è stata quindi segnalata ai competenti Uffici del Lavoro, per l’emissione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. È stata altresì comminata a carico del datore di lavoro l’applicazione della maxi sanzione e l’irrogazione complessiva di sanzioni amministrative per oltre 30 mila euro.

L’operazione delle Fiamme Gialle di Terni si inserisce in un piano di controlli che nell’anno ha consentito di scoprire nel territorio provinciale 28 lavoratori “in nero”, 16 “irregolari” e 14 datori di lavoro che sono stati verbalizzati per l’utilizzo di questa manodopera.

"La prevenzione e il contrasto del lavoro nero e irregolare, e di tutte le manifestazioni di illegalità ad esso connesse, quali l’evasione contributiva e le frodi in danno del sistema previdenziale, costituiscono - spiega la Guardia di Finanza in una nota - uno degli obiettivi primari della Guardia di Finanza, che svolge attività investigative prioritariamente orientate alla lotta di fenomeni di sfruttamento della manodopera e delle altre forme di prevaricazione in danno dei lavoratori. Il sommerso da lavoro rappresenta, infatti, una grave forma di illegalità plurioffensiva, poiché danneggia sia le aziende che operano nella legalità sia i lavoratori che si vedono privati delle certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego".

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