SPORT
A volte lo sport non è solo competizione, ma soprattutto amicizia, condivisione e un pizzico di sana follia. Lo sanno bene i dodici amici partiti da Gubbio per raggiungere Reggio Calabria e fare una sorpresa al loro concittadino Paolo Pierotti, allenatore di lungo corso ora coach della Vis Reggio Calabria.
Il gruppetto, che non organizzava una rimpatriata così folta da 39 anni, ha affrontato il lungo viaggio (aereo, noleggio auto, traghetto) con un solo obiettivo: portare un po’ di spirito eugubino sugli spalti del palazzetto. E lo hanno fatto a modo loro. Al momento dell’ingresso nell’impianto, infatti, ognuno di loro indossava una calotta da pallanuoto calata in testa, trasformata in un improbabile copricapo senza capelli che ha attirato subito l’attenzione dei tifosi locali.
L’effetto è stato immediato: dopo qualche sguardo incuriosito, i supporter della Vis hanno accolto gli ospiti tra abbracci, coinvolgendoli nei cori e nel tifo per tutta la partita. Un clima caldo, ma genuino, nel quale i dodici eugubini si sono inseriti alla perfezione, portando entusiasmo e risate.
Coach Pierotti, visibilmente sorpreso dalla presenza degli amici sugli spalti, a fine match (per la cronaca vinto nettamente contro Botteghelle 118-57) ha dedicato loro un lungo saluto, tra applausi e abbracci. Momento immancabile la foto di rito in mezzo al campo, con tutti riuniti – sempre con la calotta in testa e la stessa dose di allegria.
La trasferta improvvisata è diventata così una piccola festa, un gesto d’affetto verso un amico che ha fatto dello sport la sua vita e che, anche a centinaia di chilometri da casa, ha ritrovato il calore della sua Gubbio.
Un episodio semplice ma bellissimo, che ricorda come il basket – e lo sport in generale – sappia unire persone e cuori anche quando il tabellone dei punti si spegne.
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