CALCIO SERIE C
Domenico Di Carlo
Una cosa l’abbiamo capita dopo 10 giornate di campionato. Il Gubbio bello e vincente di inizio stagione sarà difficilmente replicabile. Di un’altra cosa siamo però convinti: i rossoblù non possono nemmeno essere quelli scesi in campo con il Pontedera, nel secondo tempo contro il Guidonia, a Campobasso e via discorrendo.
E allora sta all’allenatore capire cosa non va. A cominciare dalla cronica deficienza nel trovare la via del gol. Appena sette reti, una in più di Perugia e Rimini che chiudono miseramente la classifica. Al Barbetti la tristezza di un gol su azione, un altro grazie a un’autorete, il resto su calcio piazzato: poca roba. Il Gubbio fa terribilmente fatica a rendersi pericoloso in zona gol. Eppure all’inizio non era così e tutto faceva presagire un proseguo di stagione ricco di soddisfazioni, anche perché la condizione – a rigor di logica – sarebbe dovuta andare in crescendo. Mettiamoci di mezzo anche l’arbitro che ad Arezzo ha negato un rigore sacrosanto, ma la sostanza non cambia: al comunale toscano nonostante una buona prova, la via del gol è rimasta quell’illustre sconosciuta.
La sensazione è che il modulo non aiuti. La difesa a tre non convince con gli esterni che non attaccano quasi mai e si schiacciano spesso a cinque. A centrocampo, per giocare a due in mezzo, servono caratteristiche che in questo momento i giocatori in rosa non sembrano avere. Forse è il momento di provare qualcosa di diverso: dalla difesa a quattro al centrocampo con un playmaker (Carraro) e due mezzali sfruttando meglio le qualità di Djankpta (il miglior acquisto stagionale insieme a Di Bitonto), fino a un possibile attacco a tre con Spina e Minta esterni (e Di Massimo pronto a subentrare nel finale).
È evidente che nessuno meglio di Di Carlo conosce la squadra e il lavoro settimanale, ma è ormai chiaro che qualcosa va fatto. La china intrapresa è pericolosa e il tecnico con tutta la sua esperienza deve intervenire per cambiare qualche meccanismo. Il Gubbio lo abbiamo detto più volte non deve vincere il campionato ma nemmeno stare fuori dalla zona playoff. È fuori dubbio che in rosa ci sono giocatori importanti e di grande esperienza. Così come la società sembra pronta a tornare sul mercato e fare nuovi sacrifici. Per questo va fatto qualcosa. Di certo l’immobilismo non paga.
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