CALCIO SERIE C
Si scrive Santopadre, si pronuncia… presidente. Da quando ha lasciato il Perugia non è più finito sotto i riflettori pur restando sempre sintonizzato con il calcio. Segue le partite, ha sempre tanti contatti e l’occasione, stavolta, è quella di fare il punto della situazione sulle tre squadre umbre, sulla situazione critica del Perugia e sul girone B della Serie C dopo praticamente un quarto di stagione.
- Iniziamo dalla sua ex squadra: che idea si è fatto della crisi del Perugia?
Mi resta difficile parlare del Perugia. La classifica è sotto gli occhi di tutti. La situazione è, secondo me, molto più grave di quello che un essere umano possa pensare. È un momento duro.
- Cosa si può fare?
C’è un unico modo per cercare di uscire dal tunnel, e cioè compattare squadra, allenatore, dirigenza. Parlare poco e lavorare tanto. Ma, lo ripeto per evitare strumentalizzazioni o fraintendimenti: quello che dico è per quello che vedo da fuori. Per parlare degli altri devi vivere l’esperienza dall’interno, da dentro. Tutti vogliono giudicare dall’esterno, è troppo facile.
- Per cui quale deve essere l’obiettivo?
Devono pensare solo alla salvezza. Se in questo momento pensano ad altro commettono un errore gravissimo.
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