Alle porte della carriera del Chosen One bussa la 23esima stagione in NBA e, alla soglia delle 41 primavere, tra le ipotesi che fa tremare milioni e milioni di fan in tutto il mondo c’è quella che riguarda l’annuncio del ritiro.
The Decision: cos’è, le critiche e conseguenze
The Decision è stato un evento televisivo speciale andato in onda su ESPN l’8 luglio 2010. LeBron James arrivava da free agent dopo 7 stagioni con i Cleveland Cavaliers (è nato il 30 dicembre 1984 nella vicina Akron, Ohio). All’attivo aveva già 6 convocazioni all’All-Star Game e due titoli MVP. Portò la franchigia a giocarsi l’anello nelle Finals 2007, per poi essere spazzati via da San Antonio per 4-0. Dopo 8 giorni in free-agency, LeBron James — corteggiato dai New York Knicks, Chicago Bulls, New Jersey Nets, Miami Heat, Los Angeles Clippers e Cavaliers — ha scelto di annunciare la sua decisione in diretta televisiva.
L’idea? Nacque quasi come provocazione, quando Bill Simmons di ESPN — nel novembre 2009 — pubblicò la domanda del lettore Drew Wagner: “Cosa succederebbe se LeBron annunciasse che sceglierà la sua squadra 2010-11 in diretta su ABC in una certa data per uno show chiamato La scelta di LeBron?”. Il giornalista propose l’idea a Maverick Carter, allora agente di LeBron, durante l’All-Star Weekend 2010. Quando la corsa all’anello dei Cleveland terminò dopo la serie contro Boston, Simmons pensò che non ci fosse modo di portare avanti l’idea e non fu più coinvolto. Maverick Carter però portò avanti l’idea incontrando il telecronista sportivo freelance Jim Gray e l’agente media Ari Emanuel durante l’intervallo di gara 2 delle Finals 2010. Carter convinse James a fare lo show, ed Emanuel propose l’idea all’allora presidente di ESPN John Skipper, che accettò cedendo il tempo della trasmissione sulle reti ESPN in cambio della vendita di annunci pubblicitari da parte del team di James.
“Questo autunno... è una decisione molto difficile... questo autunno porterò il mio talento a South Beach e mi unirò ai Miami Heat. Sento che questa sarà la miglior opportunità per vincere e per farlo per molti anni, non solo per vincere durante la stagione regolare o cinque partite di fila o tre partite di fila, voglio essere in grado di vincere dei campionati. E laggiù sento di poter competere”.
È l’annuncio che LeBron fece dopo 30 minuti di trasmissione. Lo show ha raccolto 2,5 milioni di dollari per il Boys and Girls Club di Greenwich, oltre ad altri 3,5 milioni di dollari di entrate pubblicitarie che sono stati donati ad altre organizzazioni di beneficenza. La società di misurazione dell'audience televisiva Nielsen ha calcolato che una media di 9,948 milioni di persone ha guardato lo spettacolo negli Stati Uniti, con 13,1 milioni di spettatori al momento dell'annuncio di James.
Il proprietario di maggioranza dei Cleveland Cavaliers, Dan Gilbert, scrisse una lettera aperta ai tifosi pubblicata in Comic Sans sul sito web dei Cavs, denunciando la decisione di James e dipingendolo come un "egoista", "senza cuore", "insensibile" e di "vile tradimento", dichiarando che i Cavs avrebbero vinto un titolo NBA prima dell'autoproclamato ex Re. I tifosi si sentirono traditi e divennero virali video di fan che bruciavano la canotta di James. La trasmissione fu bersagliata anche dall'opinione di critici ed editorialisti che commentarono la pessima scelta di comunicazione di LeBron. Michael Jordan commentò la decisione dicendo che lui non si sarebbe mai unito ai suoi rivali (come Magic o Larry Bird).