CALCIO DILETTANTI
Lo stadio di Città della Pieve
Porte chiuse alla prima di campionato. Se non è un record, poco ci manca. E’ il biglietto da visita con cui i dilettanti dell’Umbria si presentano al via ufficiale dei campionati fissato per domenica. E' la prima mazzata (decisa già in giugno e tornata ora di attualità) della stagione 2025/26 con una sanzione esemplare inflitta alla società Pievese per i fatti risalenti allo scorso campionato e, in particolare, al match del 9 febbraio che l’albiceleste vinse per 1-0 al Serenella Baglioni di Città della Pieve contro il Casa del Diavolo (rete al 44’ del primo tempo siglata da Cipolla). In quell’occasione, dagli spalti arrivarono in campo insulti di tipo razzista nei confronti di un giocatore della squadra rossoblù ospite. Beh... ė arrivata la decisione dopo l'indagine della procura federale: porte chiuse al debutto in campionato, domenica in Pievese-Nestor.
LE SCUSE “L’Unione sportiva Pievese - si legge in una nota del club - comunica ai propri sostenitori che la prima partita di campionato, in programma domenica contro la Nestor Marsciano, si disputerà, purtroppo, a porte chiuse, a seguito di un provvedimento del giudice sportivo che fa riferimento a fatti incresciosi avvenuti durante l’incontro del campionato scorso contro la Casa del Diavolo. In tale occasione, purtroppo, è stato riscontrato che da soggetti tra il pubblico riconducibili a sostenitori della nostra squadra siano arrivate frasi discriminatorie nei confronti di un giocatore della squadra avversaria, pertanto ci è stata comminata la sanzione per responsabilità oggettiva. Ovviamente in occasione dell’accaduto, ci siamo scusati con la società avversaria, con il giocatore oggetto della frase discriminatoria, e ci siamo dissociati in modo forte da tali comportamenti, che in nessun modo ci appartengono. Non appartengono alla società, alla squadra e città tutta. L’infelice occasione di disputare questa partita senza il supporto dei nostri tifosi deve essere un monito per tutti, per evitare che tali incresciosi episodi non si ripetano più, in ogni occasione di manifestazione sportiva che veda coinvolte le nostre squadre, in ogni categoria”.
IL MONITO “Cogliamo l’occasione per comunicare - fa ancora la Pievese - che la società sarà inflessibile verso qualsivoglia episodio discriminatorio, sia che avvenga sulle tribune sia che si verifichi all’interno del rettangolo di gioco. Siamo sempre stati una società inclusiva, una società che ha interpretato lo svolgimento delle attività sportiva con lo scopo innanzitutto di aggregare, sociale e inclusivo. Pertanto, abbiamo accettato a malincuore questa sanzione, proprio perché sia di avvertimento per tutti coloro che non condividono questi valori di uno sport che sia anche sociale: se non vengono condivisi i nostri principi, ci si deve astenere dal prendere parte alle attività della nostra società. Vi diamo appuntamento a domenica 21 settembre per la prima partita casalinga a porte aperte nella quale potremmo riversare tutta la nostra passione verso la Pievese e, perché no, a sostenerci in trasferta domenica 14 a San Nicolò di Celle contro il Deruta. Sempre forza Pievese!”.
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