Calcio serie C
La Primavera delle Fere al Viareggio 2025
Luca Montenegro, centrocampista classe 2007 è il primo giovane del vivaio della Ternana ad aver spiccato il volo. E’ stata la Fiorentina ad ufficializzare l’arrivo del talento, ormai ex Ternana, svincolato dal club rossoverde.
Il primo danno, pesante, provocato dalla gestione, quantomeno discutibile, portata avanti dalla Ternana nell’ultima stagione. Quella presentata come una vera e propria rivoluzione con le parole del presidente D’Alessandro “stiamo rimettendo a posto il settore giovanile” che, secondo le aspettative dell’ex numero uno, sarebbe dovuto diventare un valore aggiunto per la Ternana. Tornare ad essere quel bacino di giocatori fatti in casa che negli anni settanta hanno costituito un fiore all’occhiello del club con i vari Longobucco, Selvaggi, Bagnato, Garritano, La Torre e via dicendo.
PAROLE TANTE, FATTI NIENTE Ma alle parole, a questo ci ha abituato D’Alessandro, non hanno fatto seguito fatti rispondenti. C’è stato il cambio al vertice (via Antonio Palladinetti che era stato chiamato alla Ternana da Luca Leone, dentro Leonardo Di Pasquale) e qualche altra novità nel settore tecnico. Ma è mancata totalmente la programmazione, quella visione inutilmente enunciata. Prova ne è l’addio di Montenegro, un ragazzo che arrivava dalla Basilicata, da Potenza per la precisione. Un talento, così è considerato, perno dell’Under 19 che è arrivata alla finale nazionale persa poi contro l’Entella ai rigori. Una partita segnata, probabilmente, anche dalla scelta di Liverani che ha convocato in prima squadra Montenegro e Bellavigna (altro giovane del vivaio) per la trasferta di Gorgonzola, nel play off di andata con la Giana Erminio (persa 1-0). Scelta discutibile visto che i due ragazzi sono rimasti a guardare mentre, il giorno prima (si giocava alle 11 del sabato) avrebbero fatto comodo a Morrone. Un dettaglio ma anche il segnale della ridotta considerazione di cui ha goduto la squadra più rappresentativa del settore giovanile. Tant’è che il primo a “togliere il disturbo” è stato il tecnico Stefano Morrone che è passato al Bologna subito dopo la fine del campionato.
MAMMARELLA Così, quando è stato richiamato nel proprio ruolo di direttore sportivo, Carlo Mammarella si è ritrovato a dover fronteggiare quella che sembrava essere una vera e propria emorragia di giovani calciatori che la Ternana avrebbe potuto trattenere proponendo il primo contratto con lo status di professionista. In alcuni casi non l’ha fatto o la sua proposta non è stata ritenuta adeguata, o magari è stata presentata con colpevole ritardo. Fatto è che Mammarella, con il sostegno di Silvio Paolucci, ha dovuto ricominciare da capo, contattando giocatori, genitori e procuratori per evitare alla Ternana un danno ancora maggiore di quello già incassato con l’addio di Montenegro che alla Fiorentina ha firmato un contratto fino al 2028.
Un lavoro certosino che sta producendo però i primi risultati. Infatti gran parte della squadra Under 19 è stata “salvata” e con essa anche l’Under 17. Ma soprattutto il lavoro di Mammarella e Paolucci è stato ed è fondamentale per ridare credibilità al settore giovanile della Ternana ponendo le basi per una crescita che dovrà essere costante e irrinunciabile, stante anche i nuovi regolamenti di Lega volti sempre di più all’utilizzo dei giovani cresciuti nei vivai delle società. Per ridurre i costi di gestione ma anche per creare una base irrinunciabile per il calcio italiano, per la crescita di talenti che nel tempo si è pericolosamente arrestata.
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