L'evento
La festa dei 100 anni Aci all'Autodromo Nazionale dell'Umbria (foto Belfiore)
Il giro di pista all’imbrunire apre le danze ai festeggiamenti. Si intuisce subito che la serata all’Autodromo Nazionale dell’Umbria – questa la nuova denominazione – ha qualcosa di particolare. Si respira un’atmosfera magica, anche quando si sale in terrazza e il suono della campana apre alla grande festa. I 100 anni di Aci Perugia e i 70 di Panathlon diventano un solo corpo accompagnati dal sottofondo musicale dei Big Cedors.
“Il nostro centenario – spiega Ruggero Campi, presidente di Aci -, è l’occasione giusta per lanciare il prodotto dell’Autodromo Nazionale dell’Umbria e ricordare a tutti che la pista non è solo per chi mette il casco e la tuta, ma è anche sicurezza stradale. L’Autodromo in 50 anni è servito anche a questo e ha fatto crescere Aci tantissimo. Il giro di pista che abbiamo voluto per inaugurare questa serata è stata emozione pura. Questo circuito non è una semplice striscia di asfalto ma per me rappresenta qualcosa di magico. Ai 100 anni ci si arriva una volta sola, bisogna credere nel lavoro svolto finora e andare avanti con grande determinazione”.
Tanti i temi toccati nel corso della serata condotta da Francesco Ippolito. Un po’ di nostalgia per la “25 ore di Magione” che qualcuno vorrebbe riproporre oggi, ma anche massima attenzione al futuro e allo sviluppo del circuito: “Venti milioni di prodotto interno locale non è cosa da poco. E’ quanto genera l’Autodromo – continua Campi -, ricchezza importante per il territorio” che l’assessore comunale Silvia Burzigotti conferma: “Il ritorno per la nostra zona è sotto gli occhi di tutti, seguiamo sempre con attenzione i tanti eventi che si svolgono in pista e, alla fine, dico che il rumore è sopportabile”.
Sopportabile a fronte del turismo che Magione riceve grazie alle gare di velocità auto, ma anche alle tante iniziative legate al motocross, al podismo e al mondo delle bike. Magione è un mondo variegato di attività sportive, senza dimenticare l’aspetto della sicurezza stradale su cui Ruggero Campi batte molto: “Tutti gli autisti della Guardia di Finanza nazionale vengono qui per perfezionare la loro guida. Abbiamo fatto un asse importante con Orvieto dal mese di marzo e il generale Mazzotta, proprio in questi giorni, ha ringraziato solennemente Aci Perugia e l’Autodromo per l’alto livello di formazione dei militari. Ho assistito a fase di guida difensiva di grandissimo spessore. Una fiducia che fa capire quanto autorevole sia questo circuito”.
Ma l’Autodromo Nazionale dell’Umbria è molto altro: “E’ parco didattico per abituare i più piccoli alle regole e alla sicurezza in strada e, unico in Italia e in Europa – sottolinea con forza Campi -, ha finalità benefiche. Con attività orientata alla sostenibilità per statuto. E’ vero, i motori possono disturbare e inquinare, ma noi siamo obbligati a piantare alberi e a generare verde ed è quello che puntualmente ogni anno facciamo”.
Esclusa la possibilità di una pista kart per il futuro: “Dovevamo farla a Trevi, ma poi è saltato tutto. La nostra idea prevedeva il kart al Sud dell’Umbria e il motorsport qui da noi. Oggi vi posso dire che una pista di kart non è nei nostri progetti. Servirebbero 7-8 milioni di investimento che non troverebbero ritorno. Ci concentreremo su altro per rendere ancora più funzionale il nostro circuito”.
Marcello Carattoli, governatore del Panathlon, ha invece illustrato il logo di 100 anni Aci: “Ispirato alla pittura del grande artista perugino, Gerardo Dottori. Cento anni di storia, 100 anni di strada”. La serata è stata arricchita da una serie di video e interviste. Filmati d’epoca hanno richiamato la memoria al Giro dell’Umbria, manifestazione in grande spolvero negli anni ’50. Emozionanti le interviste a Remo Venturi, indimenticabile motociclista spoletino due volte vice campione del mondo nella 500 e Sandro Fratticioli, fotografo e pilota perugino, una vita tra i motori. Ha partecipato alla Targa Florio, al Rally dei Fiori e a numerose cronoscalate: “Ad Ascoli fui privato della vittoria, dopo 40 si è ripreso la rivincita mio figlio Giorgio”.
Dall’Aci al Panathlon i 70 anni del club perugino sono stati presentati dal presidente Luca Ginetto: “C’è sempre stata collaborazione con Aci, la nostra prima riunione datata 5 dicembre 1955 è stata ospitata nella Sala dei Tre Archi proprio grazie all’Automobil Club”. Ginetto ha poi presentato Cristian Ciapani, nuovo socio del club: “E’ stato campione di sollevamento pesi e di body building, unico professionista umbro nella categoria pesi massimi: “Lotta con determinazione, nella sua palestra, contro ogni forma di bullismo di cui è stato vittima lui stesso quando era ragazzo”.
Le conclusioni della serata sono state affidate a Roberto Papini, ad dell’Autodromo – “Stiamo concludendo un semestre fantastico e marciamo al ritmo di oltre 200 giornate di attività all’anno” – e al presidente Roberto Battistelli - “Ricopro questo ruolo con gioia e onore”, mentre Giovanni Rosi spiega una delle tante iniziative che accompagneranno da qui a dicembre i festeggiamenti per i 100 anni di Aci: “L’Autoturismo del Centenario è una manifestazione che si snoda su due giorni con 15 automobili al via. Si parte da piazza IV novembre a Perugia, si passa a Piediluco prima di arrivare a Rieti dove saremo ospiti della Coppa Carotti. Poi Ascoli e il ritorno in Umbria a Castelluccio fino a La Bruna”. Nel mezzo per Giovanni Rosi la partecipazione con la sua Lotus a La 24 ore di Le Mans per auto storiche. Primo perugino nella storia a prendere parte a una delle più entusiasmanti e spettacolari gare al mondo. Anche questo è Aci.
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