CALCIO
Con una lettera scritta a cuore aperto, capitan Simone Eramo ha voluto salutare la Pietralunghese. “Sono arrivato, da capitano, dopo aver vinto la Coppa Italia e due campionati. Quale amante delle sfide impossibili - dice il difensore - ho accettato un progetto che alla maggioranza sarebbe sembrato quantomeno utopico. Ringrazio il patron Giuliano Martinelli che è partito dal sottoscritto per realizzare tutti gli obiettivi prefissi. Insieme, anno dopo anno, siamo arrivati a fare la storia di Pietralunga. Il primo anno, nonostante i mille problemi e cambi in panchina, abbiamo ottenuto una storica salvezza con la striscia di 11 risultati positivi senza mai subire gol. Era una squadra che veniva da 4 finali playout e che è stata ripescata per il Covid, da ultima in classifica a quota 8 punti. Il secondo anno è stato un crescendo con la conquista dei playoff e la nota dolente della giornata di Tavernelle col doppio palo. Il terzo anno con tutti i favori dei pronostici siamo riusciti a fare il Double Coppa e campionato, impresa mai riuscita prima.
Sono due le giornate indelebili: la vittoria della Coppa al Barbetti con un paese intero a sostenerci e lo scontro decisivo, all'ultima giornata, tra la prima e la seconda in classifica. Quest’ultimo anno, in Eccellenza da neopromossi, abbiamo sfiorato i playoff. Lascio un paese, una squadra, una società a cui ho dato tutto. Pur non essendo di Pietralunga mi sento un pietralunghese vero, fiero di aver portato al braccio la fascia di capitano con orgoglio e appartenenza. Mi rimetto in gioco aspettando un progetto stimolante perché non mi sento ancora di lasciare il prato verde. Guardandomi indietro oggi lascio una società che è riconosciuta, rispettata e ambita da tanti giocatori. Se mi dovessi riconoscere un pregio sono stato un visionario apripista. Ciò mi ha permesso di vivere cinque anni indelebili. Ringrazio tutti dal profondo del cuore. Il vostro capitano”.
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