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GIUDICE SPORTIVO

"Arbitro ti uccido, non torni a casa", giocatore squalificato fino al 31 marzo 2026

Terribili minacce al direttore di gara in un match di Promozione

10 Aprile 2025, 07:44

"Arbitro ti uccido, non torni a casa", giocatore squalificato fino al 31 marzo 2026

Il giudice sportivo ha disposto le sue decisioni dopo le partite dello scorso fine settimana. In Promozione 500 euro di multa all’Amc 98 “in quanto al termine della gara i propri giocatori si scagliavano contro quelli del Cerqueto che festeggiavano per la vittoria, provocando così una rissa generale che coinvolgeva quasi tutti i propri giocatori in campo e metà di quelli in panchina”. Per il Cerqueto la multa è di 350 euro. Per l’Amc 98 la stangata ha riguardato tuttavia soprattutto i giocatori: per uno di questi, stop fino al 31 marzo 2026, “in quanto veniva espulso dopo avere insultato gravemente l'arbitro a seguito della concessione di un calcio di rigore. Quindi, dopo l'espulsione - si legge nel dispositivo del giudice sportivo -, si portava vicino al volto dell'arbitro e lo insultava e lo minacciava, dicendogli in particolare ‘Ti uccido. Oggi non torni a casa’. Successivamente egli usciva dal tunnel degli spogliatoi e si posizionava tra le due panchine, iniziando a profferire gravi insulti e minacce nei confronti dell'arbitro e del commissario di campo, ribadendo ancora una volta ‘ti ammazzo’. Contestualmente, cercava di avvicinarsi minacciosamente all'arbitro. L'azione veniva contenuta con grande difficoltà dall'intervento congiunto di tre membri della squadra Amc 98”. Ma il giocatore ha proseguito nelle sue azioni, “tentando più volte di avanzare nella direzione dell'arbitro, urlando ripetutamente: ‘Ora ti ammazzo’. Infine, rimaneva all'ingresso del tunnel degli spogliatoi per oltre cinque minuti complessivi, continuando a urlare e a cercare di avvicinarsi, causando nell'arbitro concreto stato di timore e di disagio, tale da impedirgli momentaneamente il rientro negli spogliatoi per motivi di sicurezza”. Insomma una pagina bruttissima, soprattutto dopo le immagini terribili arrivate dalla Sicilia dell’aggressione collettiva nei confronti di un arbitro in un match di Under 17.

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