PATTINAGGIO A ROTELLE
A destra Mia Damiani Palmolungo con la madre e l'allenatore Matteo Barcaccia all'America's Cup
Un risultato straordinario che le ha dato una maggiore consapevolezza per raggiungere altri traguardi. Questo quanto ottenuto da Mia Damiani Palmolungo, pattinatrice di 19 anni dello Skating Club di Ponte San Giovanni, nella trasferta a Orlando, in Florida, in occasione dell’America’s Cup 2025: per lei un eccellente quarto posto. “Per me e per il mio allenatore (Matteo Barcaccia ndr) era tutto nuovo, dalla pista ai giudici e ai metodi di valutazione - ha sottolineato -. Era la mia prima gara internazionale, c’era un po’ di ansia per il confronto con le altre, atlete magari abituate a palcoscenici del genere. La presenza del mio allenatore e di mia madre è stata fondamentale, mi hanno dato tranquillità prima dell’inizio della gara, consigliandomi di mantenere la concentrazione sulla mia esibizione e su quello che ero in grado di fare io. E alla fine è andata davvero bene”.
Mia Damiani Palmolungo è di fatto l’unica umbra a praticare questa specialità di pattinaggio a rotelle ed è stata appunto convocata con la Nazionale di Obbligatori; la sua esibizione è senza musica e senza coreografia, con esercizi nei quali è richiesta la massima precisione e pulizia tecnica. “Guardare da vicino atlete così preparate, brave, anche tra le mie compagne di Nazionale, è stata davvero una grande occasione di crescita - ha commentato ancora Mia -. Questo piazzamento in una gara internazionale, in un ambiente così diverso rispetto a quello umbro e italiano mi ha dato un altro livello di consapevolezza, ho capito dove posso migliorare io e come posso raggiungere traguardi ancora più alti”. Mia è infatti già proiettata ai prossimi obiettivi: “Il 9 febbraio a Bologna è in programma il raduno della Nazionale, è il terzo anno che partecipo. Poi a fine febbraio-inizio marzo ci sono i campionati interregionali in Toscana dove io sono l’unica a rappresentare l’Umbria. Infine a fine maggio c’è l’appuntamento più importante, il Campionato italiano con l’obiettivo di entrare tra le migliori 6, che in un secondo momento saranno chiamate a prendere parte agli eventi internazionali”. La strada, insomma, è tracciata; con l’esperienza e il risultato ottenuto a Orlando, Mia ha saputo superare in qualche modo i suoi limiti, le sue paure e ora è pronta a conquistare, perché no, quei sogni che si sono trasformati in obiettivi concreti.
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